Alessandra De Stefano è stata una dei volti più conosciuti delle mitiche Olimpiadi di Tokyo. La giornalista di Rai Sport, che da anni racconta in modo impeccabile il ciclismo, è stata alla guida de Il circolo degli anelli, trasmissione di Rai Due che ha fatto incetta di ascolti e ha saputo rendere ancor più piacevole l’avventura degli azzurri in terra giapponese. Intervistata da Fq Magazine, Alessandra ha spiegato per filo e per segno come è stato partorito il programma, come sono stati selezionati i brillantissimi ospiti, a partire dalle rivelazioni Yuri Checi e Sara Simeoni e come sia più importante il lavoro di squadra piuttosto che l’assolo di un singolo. Inoltre ha parlato di Raffaella Carrà, che conobbe accidentalmente in un supermercato e con la quale coltivò un’amicizia speciale.
La De Stefano, oltreché essersi fatta trovare preparatissima, è stata in grado di sforbiciare dal racconto sportivo la classica retorica spesso usata in certi eventi, puntando di più sull’ironia e sulle storie di vita degli atleti in gara. Una scelta che si è rivelata più che azzeccata. “Ho imparato a coltivare molto presto l’ironia – spiega -, ho imparato da mia mamma che c’è un modo per ridere o sorridere anche nei momenti più tragici della vita. Figuriamoci in quelli belli. E poi volevamo puntare sul racconto laterale: il giornalismo è raccontare ciò che gli altri non vedono, aprire «la finestra sul mondo», che è il titolo di un giornaletto che m’inventai a otto anni e che ho ritrovato per caso in un cassetto qualche giorno fa”.
Gran parte delle idee vincenti de Il circolo degli anelli sono farina del suo sacco. Ad esempio quella di scommettere sulle storie di alcuni sportivi che arrivano da realtà non semplici o comunque non agiatissime come quelle dei campioni del calcio: “Il nostro obiettivo era andare oltre, vedere chi sono le famiglie di questi atleti, spiegarne la dignità e i sacrifici che fanno. Attraverso queste famiglie abbiamo svelato un pezzo d’Italia che in una tv troppo impegnata a litigare e ad urlare, si racconta poco”.
Capitolo ospiti fissi: Sara Simeoni si è rivelata un’incredibile vulcano di simpatia. E pensare che quando fu contattata pensò di cavarsela con una sola puntata in studio. “Quanto devo stare, un’oretta? Perché io la sera vado a dormire presto”, ha detto ad Alessandra che però ha subito compreso il suo potenziale. Così “è diventata un’ospite fissa. Si è fidata di me e di questo la ringrazio. È una donna intelligente, divertente e molto preparata”, sottolinea la De Stefano.
Anche Yuri Chechi ha mostrato talento: preparato sul versante sportivo, spigliatissimo nell’eloquio e intuitivo sui tempi televisivi. “Sono orgogliosa perché l’intuizione di chiamare Yuri è mia al 100% – narra Alessandra – e lui ha accettato: anche se aveva altre proposte, è venuto per il rapporto di amicizia che ci lega. Yuri è preparatissimo, guarda tutto lo sport e se ho un dubbio sul terzo classificato nel sollevamento peso, chiedo a lui e lui lo conosce”.
Qual la miglior qualità di Alessandra? “Saper fare squadra: non sono io che faccio gli ascolti, è la formula che funziona e la formula è parte di una visione”, spiega la giornalista che poi cita il nome della compianta Carrà da cui ha imparato parecchio. “E poi ho imparato a gestire il ritmo: in tv è fondamentale e questo me l’ha insegnato Raffaella”.
In pochi sanno che Alessandra e la regina della tv avevano rapporti eccellenti. Anzi, erano proprio amiche: “Sì, siamo state molto l’una vicina all’altra ma io sono stata sempre un passo indietro perché penso che il mistero intorno ai grandi personaggi vada rispettato”.
Quando alla De Stefano le viene chiesto come abbia conosciuto la Carrà, l’aneddoto è tanto curioso quanto divertente: “Al supermercato, quattro anni fa. ‘Questa voce la conosco’, mi ha detto. Mi sono girata ed era lei. Incredibile. Mi seguiva perché adorava il ciclismo e lo sport in generale, era tifosissima di Filippo Ganna. È nata un’amicizia speciale, ho scoperto una donna generosa e coraggiosa. Mi manca molto”.
Alessandra racconta poi tutte le dritte che l’amica le ha dato a partire da quella che si doveva “ricordare che in studio si deve avere freddo”. Motivo? “Mi raccontava di Falqui che faceva fare le prove a lei e a Mina a temperature basse perché non si vedessero gli aloni sugli abiti. E poi ancora: ‘Lavora su una seduta scomoda così resti più concentrata’. Raffaella era la più grande di tutti, il faro e mi spiace non aver potuto lavorare con lei. Ogni tanto mi ascolto i suoi vocali e penso che ci sia il suo zampino dietro quello che mi sta accadendo”.
Capitolo critiche, che per certi aspetti non sono mancate in merito alla diretta tv fornita dalla Rai. Qualche gara non è stata trasmessa in diretta. Inoltre non è stato reso disponibile il servizio streaming, in quanto la tv di stato non ha acquistato i diritti per mandarlo in onda. “Era impossibile fare di più – sostiene la De Stefano -, perché una sola rete per 200 ore di gara e 50 discipline non basta. I calendari li fa chi paga per i diritti e il calendario ci ha penalizzato. Ci sono stati degli errori? Forse. Si è persa qualche gara? Sì, ma l’abbiamo riproposta dopo un minuto. L’unica soluzione per il futuro è un progetto multi-rete che garantisce la contemporaneità degli eventi. Ma bisognerebbe lavorarci già da adesso”.
Per quel che riguarda il mancato servizio di streaming, Alessandra ha dichiarato che il nuovo ad Rai Carlo Fuortes le ha garantito che si impegnerà “a prevedere sempre l’acquisto dei diritti del web per le competizioni sportive”. Quindi aggiunge: “Ed è una scelta strategica. Parliamo di accordi che spettano ai vertici aziendali, non a Rai Sport. Certo, spiace non poter rivedere quante volte vogliamo la finale dei 100 metri e la vittoria di Marcell Jacobs.”