Il caso di Denise Pipitone, bambina scomparsa misteriosamente nel 2004 nel trapanese e mai più ritrovata, è tornato prepotentemente occupare le prime pagine dei quotidiani nazionali italiani e ad avere spazio nelle trasmissioni tv. Al momento si sta cercando di capire se Olesya, la 21enne che in un programma russo ha dichiarato di essere in cerca dei suoi genitori e ha raccontato la sua vita, che ha diverse coincidenze con quelle di Denise, è proprio quella piccina svanita nel nulla quasi 17 anni fa. Il legale di Piera Maggio (madre di Denise), Giacomo Frazzitta, ha rilasciato un’intervista a Fanpage, spiegando a che punto sono le indagini per fare chiarezza sulla vicenda.
Nei giorni scorsi si è parlato del test del Dna, la prova del nove per fugare ogni dubbio. I media russi hanno reso noto che il prelievo a Olesya è già stato effettuato. Cosa accade, nel dettaglio, adesso? “In questo momento – spiega l’avvocato di Piera Maggio a Fanpage – siamo in attesa di avere il gruppo sanguigno ed è questo lo step preliminare all’eventuale valutazione della sequenza del Dna di Olesya per verificarne la compatibilità con quello di Denise Pipitone”.
Laddove il gruppo sanguigno di Olesya e Denise dovesse essere il medesimo si passerebbe alla fase ‘numero due’, vale a dire a fare ulteriori approfondimenti sul test del Dna. Se invece il gruppo sanguigno non dovesse combaciare, si getterebbe la spugna, come purtroppo, ricorda Frazzitta, è già capitato in passato, in altre occasioni.
Le tempistiche dovrebbero essere rapite. L’avvocato rende infatti noto che “entro il weekend, i giornalisti che si stanno occupando in Russia del caso di Olesya che l’aiutano per la ricerca, hanno assicurato che faranno avere il gruppo sanguigno” a Piera Maggio. Dunque, già nel corso delle vacanze pasquali si dovrebbero avere informazioni cruciali sul caso.
“Loro non ce lo potevano dare perché lo deve dare direttamente Olesya per un discorso di privacy e quindi siamo fiduciosi dell’attesa”, ha aggiunto Frazzitta che ha ribadito che se non ci fosse compatibilità del gruppo sanguigno il caso si chiuderebbe e non resterebbe che attendere la prossima segnalazione, laddove dovesse giungere.
Il legale ha anche parlato della madre di Denise, affermando che “purtroppo” la donna è abituata” a simili situazioni visto che in questi anni le segnalazioni non sono mancate, così come le lunghe e snervati attese sempre finite con un nulla di fatto. Per questo la parola d’ordine di Piera e del suo avvocato è sempre la stessa da molto tempo a questa parte: “Piedi di piombo e cautela”. “Ormai queste procedure le prendiamo in maniera molto asettica”, aggiunge Frazzitta. Qualcosa però della storia della 21enne russa ha colpita la Maggio
“Nel caso di specie – spiega l’avvocato – c’è una storia che è quella di Olesya che ha commosso tutti, ha commosso pure Piera e logicamente questo ha toccato il cuore. In questo momento di coinvolgimento quella bimba è alla ricerca della mamma e Piera è alla ricerca di sua figlia. Se il test è compatibile, cosa che tutti noi spereremo, è la speranza del cuore che però deve fare i conti con la scienza”.