Ci risiamo con la favoletta che “il figlio di” è stato ingaggiato non per essere la creatura di personaggi famosi, ma solamente per le sue qualità. Il caso riguarda Giacomo Bettarini che farà parte del cast di Bellama’, trasmissione pomeridiana in onda su Rai Due dal lunedì al venerdì e condotta dal giornalista Pierluigi Diaco. Pochi giorni fa la notizia ha iniziato a circolare e ovviamente è stata criticata da diverse persone via social. Per i figli dei vip c’è spesso una corsia preferenziale in tv: questo il ragionamento di molti. Diaco, intervistato da Chi Magazine, ha tentato di smontare tale concetto, accampando tesi non proprio convincenti.
Diaco commenta l’ingaggio di Giacomo Bettarini a Bellama’
“Ci sono state più di 4 mila iscrizioni al sito di Rai Casting – ha raccontato il conduttore -, però, quando ho saputo che fra queste iscrizioni c’era stata pure quella di Giacomo mi sono incuriosito”. “Non lo conoscevo – ha aggiunto Diaco –, gli abbiamo fatto un provino, via remoto, con Skype, e siamo rimasti colpiti, per la gentilezza e la rabbia, è stato lui a chiamarla così. Rabbia, quello è il sentimento che lo attraversa, è un ragazzo che cerca un riscatto – e questo è comprensibile – dall’essere visto e vissuto come figlio dì. L’abbiamo preso. Ora è ovvio che fa titolo, ma sarà trattato come tutti gli altri”.
Insomma, tra 4mila domande, guarda a caso, ci si è interessati proprio a quella del figlio di Simona Ventura e Stefano Bettarini. Che coincidenza! “Ora è ovvio che fa titolo”, ha detto Diaco, che almeno ha ammesso che l’essere “figlio di” dà una spintarella in più. Il punto è proprio questo: solo una spintarella o uno spintone assai energico che catapulta in tv? Domanda da un milione di dollari: con quella “rabbia”, se non fosse stato chi è, Giacomo Bettarini sarebbe comunque stato notato? Oppure la sua candidatura sarebbe finita nel dimenticatoio?
I “figli di” in tv: ecco perché li si ingaggia
Non è un mistero che la tv sfrutti spesso i gradi di parentela per tentare di creare curiosità. Tutti gli addetti ai lavori sanno come funziona: avere un “figlio di” in trasmissione può generare interesse di vario tipo. Magari chissà, Giacomo si distinguerà in positivo o in negativo per qualcosa, mamma Simona o papà Stefano commenteranno e così si parlerà di più del programma che avrà di riflesso più visibilità. Capito il giochetto? Nulla di male e nulla di nuovo sotto il sole, anzi sono i trucchetti più antichi del mondo del piccolo schermo. Ecco, però almeno che ci venga risparmiata la storiella che su alcune scelte non conta poi tanto la parentela stretta. Conta, e mica poco!