Il grande successo della fiction Doc-Nelle tue mani ha cambiato l’esistenza di Pierdante Piccioni, il medico a cui è ispirata la serie con Luca Argentero. Il dottore ne ha parlato in un’intervista rilasciata al magazine Di Più, assicurando che la sua esistenza ora è notevolmente migliorata.
Prima il 61enne era l’ex primario che aveva perso la memoria e quindi “c’era poco da fidarsi”. Adesso è il medico da cui tutti vorrebbero farsi curare. Nell’ultimo periodo Pierdante Piccioni ha lavorato all’ospedale di Lodi, dove si è occupato anche della riabilitazione psicofisica dei malati di Covid.
Il vero medico di Doc-Nelle tue mani ha raccontato:
“I pazienti si danno di gomito: “Ehi, lo sai che a curarci è quello della fiction? Ma quello vero eh, altro che Argentero!”. E per strada è un continuo chiedermi di firmare foto e scattare selfie. Sono quasi più famoso di Luca”
Con l’attore 43enne lanciato dal Grande Fratello Pierdante Piccioni ha stretto un ottimo rapporto, tanto che i due sono diventati molto amici e continuano a sentirsi quotidianamente. Argentero chiede addirittura dei consigli medici a Doc. Piccioni ha instaurato un bel legame pure con altri attori quali: Matilde Gioli, Pierpaolo Spollon, Gianmarco Saurino.
Sulla seconda stagione di Doc-Nelle tue mani attualmente in lavorazione Pierdante Piccioni ha annunciato: “Non posso anticiparvi quello che mi capiterà, ma vi assicurò che sarà avvincente”.
La storia vera di Doc-Nelle tue mani
Doc-Nelle tue mani, la fiction Rai con Luca Argentero, racconta una storia vera. Quella di Pierdante Piccioni, un medico che in seguito ad un incidente stradale ha perso 12 anni di ricordi. Il dottore è stato primario del Pronto soccorso dell’ospedale di Codogno fino al 31 maggio 2013. Dopo quella data la sua vita è stata completamente stravolta da un incidente.
Una volta uscito dal coma Piccioni era convinto fosse il 25 ottobre del 2001 e pensava di avere appena accompagnato i figli a scuola…Da lì una strada tutta in salita che ha portato oggi Pierdante a combattere in prima linea l’emergenza Coronavirus. Dopo avere rinunciato al posto di primario, Pierdante Piccioni collabora oggi con l’ospedale di Lodi dove ha il compito di trovare percorsi specifici per disabili e malati cronici.
Com’è riuscito Pierdante Piccioni a ricostruire la sua memoria? “Vivo di ricordi che mi restituiscono gli altri. Ma c’è anche un aneddoto simpatico. Durante la riabilitazione, per recuperare il mio curriculum, ho riletto più di 60 mila mail che avevo inviato. Tra l’altro non ricordavo nemmeno di avere un indirizzo di posta elettronica… E talvolta pensavo: “Ma chi è quell’imbecille che ha scritto queste cose?”. Ero io!”, ha dichiarato il dottore.
E il percorso è stato tutt’altro che facile, sia sul lavoro sia in famiglia. “Con mia moglie, che fa la psicologa, è stata abbastanza dura. E anche con i ragazzi ritrovarsi non è stato semplice”, ha ammesso Piccioni.