A seguito del ritrovamento del corpo di Giulia Cecchetin in tv non si parla di altro. Anche Mara Venier, a Domenica In, ha dedicato una parte di trasmissione al tema. Ma il programma è stato fortemente criticato per alcuni passaggi della discussione avvenute nel salotto del varietà.
In una nota, il gruppo Pd, in commissione di Vigilanza Rai, ha criticato fortemente il dibattito che c’è stato su Rai 1.
“A Domenica In, ieri, un momento poco edificante di come la tv pubblica decide di affrontare un tema drammatico con ospiti politici. Perché’ a discutere dell’assassinio di Giulia Cecchettin sono state invitate due esponenti di centrodestra come Rita Dalla Chiesa e Simonetta Matone?”
Le esternazioni maggiormente contestate sono state le parole della Pm Matone, esponente della Lega. Nel suo discorso ha sottolineato come spesso ha incontrato uomini che si sono dimostrati violenti nei confronti delle donne perché hanno avuto modelli familiari sbagliati.
“Nella mia carriera, purtroppo, ne ho viste di situazioni simili, e sono uomini italici, figli di donne tipicamente italiche. Sono atteggiamenti che tendono a perpetrarsi. Cosa voglio dire. Sono archetipi che si perpetrano attraverso l’educazione, l’esempio, il perdonargliele tutte, il pensare che questa ossessione sia amore. Io non voglio crocifiggere questa povera donna che sarà distrutta, però il problema è quello. Io non ho mai incontrato dei soggetti gravemente maltrattati, gravemente disturbati che avessero però delle mamme normali. Non ne avevano. Vuol dire prendere le botte dal padre e non reagire, fare vivere il figlio in un clima di terrore e violenza e fargli credere che tutto questo è normale, non ribellarsi mai, subire ricatti di tutti i generi e imporre questo modello familiare al proprio figlio che lo perpetrerà. Perché i maltrattamenti familiari sono una catena di Sant’Antonio”
Dunque secondo Matone il problema è la donna che non reagisce e che anzi subisce la violenza maschile. Ancora una volta è stato veicolato un messaggio sbagliato e dannoso che colpevolizza le donne, uniche vittime di queste tragiche situazioni. Il Pd non ci sta e si è dunque espresso duramente contro le parole dell’onorevole. In una situazione del genere, in una rete nazionale, non si possono far passare determinati messaggi.
“Sulle parole dell’onorevole Matone poi, meglio stendere un velo, vista l’assurdità delle sue affermazioni con il richiamo a ‘madri normali’, colpevolizzando ancora una volta le donne e veicolando messaggi che perpetuano la cultura maschilista nella quale di riproduce la violenza. Sconcerta che per discutere di una questione sulla quale serve la massima unità, la Rai decida di far parlare solo una parte, fornendo ancora una volta un cattivo esempio di pluralismo”
La spiegazione fornita da Mara Venier è che per parlare di femminicidi non si può parlare di destra o di sinistra. Secondo la conduttrice in questi casi non c’è bisogno di tirare in ballo la politica.
Gli altri interventi
Anche sui social si è scatenato un dibattito. In effetti è parsa una scelta azzardata e poco pluralista aver invitato solo esponenti del centrodestra a parlare del caso. Da qui la protesta feroce del Pd. Più che comprensibile anche la critica rivolta a Simonetta Matone che nel passaggio incriminato si è concentrata sull’educazione delle madri senza nemmeno menzionare il fatto che in una famiglia esistono anche i padri.
Secondo molti utenti social, per l’ennesima volta, i media non sono stati in grado di trattare nella maniera opportuna un tema così delicato. Si è data voce a persone che tendono a giustificare il presunto assassino, trovandogli un alibi.
Ancora una volta è colpa delle donne, “delle mamme che non hanno saputo educare”. Anche Selvaggia Lucarelli si è espressa a tal proposito e ha scritto: “Colpa nostra. Delle madri. Il padre picchiatore invece un modello”.