Pupo, al secolo Enzo Ghinazzi, è sbarcato nello studio di Domenica In, chiacchierando con l’amica Mara Venier. Il cantante è stato protagonista di una serie di confessioni private, ricordando il periodo buio relativo alla dipendenza del gioco d’azzardo (arrivò ad un passo dal suicidio) e parlando della sua vita sentimentale sui generis (da anni l’artista è sposato con Anna ma ha anche una fidanzata, Patricia). Alcune dichiarazioni sono state criticate aspramente da una parte dei telespettatori del programma di Rai Uno, che si sono riversati sui social ritenendo il racconto di Ghinazzi paradossale e incoerente. Qualcuno se l’è presa pure con la padrona di casa Venier, invitata a non incensare la storia dell’amico.
Pupo, dal 1989, conduce due relazioni parallele. In quell’anno iniziò a frequentare Patricia Abati nonostante fosse sposato dal 1974 con Anna Erli. Le due donne hanno deciso di ‘condividere’ il cantante, trovando un equilibrio a tre. “Amo talmente la famiglia che non potrei mai distruggerla. Sembra un paradosso ma è così. Ora vivo una storia che non mi immaginavo”, ha spiegato l’artista aretino a proposito della sua situazione sentimentale. “Posso dire una cosa? all’inizio la posizione di Patricia era scomoda, però tua moglie è una grande, pur di non perderti ha accettato di condividerti con un’altra donna che è un amore grande. Pensa che amore grande. Io non ce l’avrei fatta”, il commento di Mara Venier.
La vicenda è stata commentatissima sui social, con gli utenti che hanno fatto piovere parecchie critiche.
- Sinceramente va bene tutto, ognuno in casa sua può vivere liberamente sentimenti e relazioni, ma questa esaltazione di un doppio rapporto proprio no… e dai
- No Mara, non è un amore grande, si chiama dipendenza affettiva
- Ci mancava il panegirico di Pupo, si Pupo, alla famiglia tradizionale. Poligamo, è stato con chiunque e ora difende i valori della famiglia tradizionale
- Io rimango sempre perplessa del fatto che siano tutti e 3 felici nella “relazione” di Pupo
- E poi ci ritroviamo con sto schifo di Pupo.
- La strada giusta sulla pelle di due poverette
- Ma si può perdere tempo a raccontare la storia sentimentale di Pupo?
- Vabbè dai a lui piace passare per quello che ha due mogli
- Quanti bei messaggi vengono lanciati e proposti al pubblico questo pomeriggio , complimenti (tweet ironico, ndr)
- Domenica In, ma quale amore, dipendenza, soldi, trasgressività, egoismo…
- Pupo patetico, ma non c’era di meglio per celebrare la festa del papà?
- Complimenti per questo pomeriggio educativo per le nuove generazioni , un pomeriggio garbato e una conduzione elegantissima (tweet ironico, ndr)
- Le donne di Pupo, la moglie è una solo una poveretta, la compagna è solo una furbetta.
- Cara Mara, ora fare anche il santino a Pupo anche no! L’unica vera Santa è la moglie, che peraltro non riesco proprio a capire
- Queste ospitate si dovrebbero fare su altre reti
- Pupo, una bigamia sui generis.
Pupo, involontariamente, ha risposto in diretta alle critiche, evidentemente già a conoscenza di un determinato sentire comune. “Mi fanno male i giudizi sommari di chi non conosce la situazione. Sì, questo mi dà fastidio. Il giudizio semplificato è la rovina di questo tempo”, ha chiosato.
Nel corso dell’ospitata sono state presenti anche le figlie di Pupo, Clara, Valentina e Ilaria. Tutte e tre hanno speso parole di profondo amore e intensa stima nei confronti del genitore, sottolineando che è sempre stato presente nelle loro vite e che è stato un punto di riferimento. Dunque, quelle critiche che hanno sostenuto che Ghinazzi non fosse l’ospite giusto da invitare nel corso della Festa del Papà paiono ingiuste. Ogni persona è libera di condurre la propria vita privata come meglio crede, nel rispetto di chi ha accanto. E Pupo non manca di rispetto a nessuno. Anzi è amato dalle figlie che è uno dei traguardi più importanti che un papà possa raggiungere.
Domenica In, Pupo e quella volta che fu a un passo dal togliersi la vita
Ghinazzi, nel corso della chiacchierata, ha anche parlato della dipendenza dal gioco d’azzardo. Per anni è stato schiavo del tavolo verde, accumulando debiti. Toccato il fondo ha addirittura pensato di togliersi la vita. Questo il suo racconto:
“Tornando una sera da Venezia, pieno di debiti e senza obbiettivi, mi fermai sul viadotto che divide Emilia-Romagna e Toscana, parcheggiai la mia Jaguar (andavo in giro con quella macchina pur non potendomela permettere). Volevo farla finita. Poi passò un tir che provocò un tale spostamento d’aria che mi risvegliò dal torpore e dall’oblio. “Ma cosa sto facendo?”. Erano i primi mesi del 1989, dopo pochi mesi mi chiamò Boncompagni e mi fece condurre Domenica In con la Fenech e da lì ripartì la mia carriera”.