Donatella Rettore si racconta senza filtri (come se ne avesse mai avuti) in una nuova intervista esclusiva al Messaggero. Nel corso della chiacchierata con Mattia Marzi, l’artista veronese ha avuto l’occasione di parlare di molti dei suoi ex colleghi di Sanremo 2022. E come c’era da aspettarsi ha avuto una parolina buona per tanti di loro.
Partiamo innanzitutto da Achille Lauro, in gara all’ultima edizione della kermesse ligure con il frizzante pezzo Domenica. Lauro, ormai ci abbiamo fatto l’abitudine, ha fatto della sua immagine un elemento fondamentale del suo personaggio.
Dai tacchi al trucco pesante, passando per i vestiti eccentrici e stravaganti, ogni performance dell’artista romano è ormai diventata un’occasione di far parlare di sé. Cosa ne penserà, dunque, di tutto questo una come Donatella Rettore, che già nei ruggenti anni ’80 faceva la punk controcorrente? Di Lauro, Rettore ha detto:
“Ogni stagione ha i suoi frutti. Nel caso di Lauro, peggiori. Achille Lauro non lo reputo neppure un cantautore: può fare film, quadri in cui si trafigge”
Parole decisamente più accomodanti Donatella Rettore le ha espresse nei confronti di Emma Marrone, verso la quale sembra nutrite anche un certo affetto. Questo, in ogni caso, non significa che anche su di lei Rettore non abbia avuto nulla da dire. Parlando della cantante salentina, l’artista veronese ha dichiarato:
“Emma sia una grande cantante e una grande donna: peccato sia servita male dagli autori che scrivono per lei”
Ma non finisce certo qui, perché fra gli altri 22 big in gara a Sanremo 2022 c’erano anche altri due cantanti che, per così dire, Rettore manco conosceva. Stiamo parlando di Rkomi, in gara con il brano Insuperabile, e di Irama, che all’Ariston ha presentato il pezzo Ovunque Sarai.
Donatella Rettore in questo caso non si è proprio contenuta. Parlando di Rkomi, Rettore ha commentato con un semplice: “Chi?”. Mentre in riferimento ad Irama, l’artista si è concessa un commento al vetriolo riguardo al suo outfit indossato sul palco.
“Quello là Come si chiama? Si è presentato sul palco indossando una rete da pesca” ha detto Rettore parlando di Irama, che però pare avere apprezzato comunque a livello vocale (“È stato bravo: ma come si era conciato?”).
Nella stessa intervista, Rettore ha anche avuto la possibilità di parlare di uno dei temi più caldi del momento. La cantante si è infatti lamentata del politicamente corretto, e del fatto che ormai non si possa più dire nulla nemmeno nelle canzoni.
Un “nuovo bigottismo” che di certo non può che far rizzare i capelli ad una donna che ha fatto della provocazione un baluardo personale. Donatella Rettore avrebbe dovuto esibirsi il 14 marzo al Teatro Brancaccio di Roma. Vista la delicata situazione politica legata alla guerra in Ucraina, in ogni caso, la cantante ha preferito rinviare la tappa all’ultimo.