Dumbo: trama e curiosità del film d’animazione Walt Disney
Dumbo è un film d’animazione Disney uscito nelle sale cinematografiche il 23 Ottobre 1941. Tratta della storia di un piccolo elefante chiamato appunto Dumbo, perchè ritenuto poco intelligente, con delle orecchie molto grandi. Inizialmente preso in giro da tutti per questa sua diversità, presto scoprirà che saranno proprio loro la chiave del suo successo: grazie a questo “difetto fisico” riuscirà a volare. Ma andiamo a scoprire qualche curiosità di questo film d’animazione. Non tutti sanno che Dumbo è il cartone animato preferito dal creatore Walt Disney ed ha disegnato l’elefantino con le orecchie grandi per raccontare anche un po’ di sè, infatti anche il produttore cinematografico aveva questa particolarità!
Dumbo: altre curiosità del cartone animato
Dumbo riscosse un grande successo dal momento della sua uscita, così tanto che venne scelto come copertina della rivista Times, però dopo l’attacco di Pearl Arbor le priorità del giornale cambiarono e l’elefantino venne sostituito. Un’altra particolarità del film è proprio il nome del circo dove Dumbo farà il suo grande successo, il WDP Circus: l’acronimo di Walt Disney Production Circus. Inoltre un dettaglio davvero interessante, che però non ti sanno, è che il disegnatore Bill Tytla non sapeva come rappresentare l’elefantino durante il bagnetto, quindi prese spunto dal figlio di due anni nella stessa situazione. L’immensità di questo cartone animato è resa anche dal fatto che è stato tradotto in 19 lingue ma è uno dei pochi a non cambiare mai il proprio titolo originale!
Dumbo, curiosità: differenze e somiglianze con gli altri film Walt Disney
Pensate che con i suoi 64 minuti di durata, Dumbo è il lungometraggio più corto tra quelli degli Studios Disney ed è l’unico di questa casa cinematografica a non avere un vero e proprio personaggio nel ruolo del cattivo. Non potevano mancare delle somiglianze con gli altri film dello stesso produttore: Dumbo durante tutto il cartone animato è muto, come lo è Cucciolo nei sette nani di Biancaneve. Forse Walt Disney ci tiene a rappresentare la figura di un piccolo buono ed innocente togliendogli la parola, per farlo sembrare ancora più dolce.