Eleonora Giorgi, dopo aver scoperto di essere stata colpita da un tumore al pancreas, non voleva curarsi. Lo ha rivelato il figlio dell’attrice romana, Andrea Rizzoli, durante l’ospitata concessa a La Volta Buona in cui ha presentato il suo libro “Non ci sono buone notizie”. Conversando con la padrona di casa Caterina Balivo, l’uomo ha spiegato che ha avuto un duro scontro con la madre quando lei ha dovuto cominciare le terapie per combattere il cancro. Inoltre ha raccontato un episodio curioso, narrando che sua mamma si è portata una chiave inglese in ospedale con l’intenzione di aprire le finestre e poter fumare.
Eleonora Giorgi non si voleva curare: le rivelazioni di Andrea Rizzoli
“Mamma come sta? È difficile dirlo perché ci sono giorni buoni e altri meno, noi cerchiamo di goderci ogni momento insieme e ci siamo rassegnati all’idea di tenerla con noi, abbiamo accettato tutto e basta”. Così Rizzoli quando Caterina Balivo ha chiesto aggiornamenti sulla salute di Eleonora Giorgi che, come è noto, non ha molte speranze di vivere a lungo. “Ci vorrebbe un miracolo”, ha spiegato la stessa attrice pochi giorni fa. Il figlio ha poi spiegato che, quando la madre ha avuto la tragica diagnosi, non voleva cominciare a curarsi. Ne è nata una discussione piuttosto accesa a livello familiare e Rizzoli ha giustamente dovuto fare la voce grossa.
“Io e mamma – ha riferito Andrea a La Volta Buona – abbiamo due caratteri forti ma, in quel momento, non era una decisione difficile da prendere, la paura della terapia, degli ospedali ci sta, però, un figlio non può guardare sua madre morire. E, quindi, io diventai duro in quel momento perché ho sempre cercato di fare il suo bene”.
La chiave inglese portata in ospedale per fumare
Spazio poi all’aneddoto relativo alla chiave inglese. L’attrice, quando si è sottoposta di recente a un delicato intervento chirurgico, ha portato in ospedale una chiave inglese. Motivo? Perché, laddove non fosse riuscita a fumare, con l’attrezzo aveva intenzione di aprire la finestra della stanza e godersi una sigaretta. Così lo scrittore su quanto accaduto: “Quando la operarono, si portò la chiave in ospedale di nascosto perché voleva aprire le finestre per fumare. Quando si riprese, infatti, accese la sigaretta e mi disse “Per fortuna non mi hanno beccata… ma tanto cosa possono farmi? Sono già malata””.
Infine il figlio dell’interprete romana ha ribadito che il libro “Non ci sono buone notizie” è nato con il fine di narrare in maniera lucida, onesta e non affettata tutto quel che è avvenuto e sta ancora accadendo nella sua famiglia così da poter essere d’aiuto a quelle persone che si ritrovano a vivere situazioni simili alla sua. Il messaggio ultimo che mirano a trasmettere lui e la madre è che, nonostante il destino possa essere avverso, la felicità c’è e va cercata in ogni modo.