C’è poco da dire: questo non è esattamente il migliore dei periodi possibili per Elisabetta Franchi, la nota stilista che in questi giorni è al centro di una pesantissima polemica che la vede, suo malgrado, protagonista.
Come se non fossero bastate le accuse che le sono piombate addosso in tempi non sospetti, ora a darle addosso è anche il Tribunale di Bologna. Poche ore fa, infatti, è stata resa ufficiale una condanna ai danni dell’azienda della stilista, la Betty Blue Spa. Si parla, nel caso specifico, di “comportamento antisindacale”.
Come sottolineato dalla Filcams Cgil in una nota, la vertenza “si è resa necessaria, vista l’indisponibilità dell’impresa ad aprire un tavolo di confronto sugli straordinari e per le contestazioni disciplinari inviate a lavoratrici e lavoratori che avevano aderito al blocco dello straordinario scioperando”. In parole povere, Elisabetta Franchi ha imposto delle dure sanzioni a chiunque avesse scioperato nella sua azienda di Granarolo.
Adesso l’imprenditrice sarà costretta ad un dietro front. Elisabetta Franchi dovrà necessariamente cancellare le sanzioni imposte ai suoi dipendenti che avevano scioperato rifiutandosi di fare straordinari. La Franchi, stando alle dichiarazioni della CIGL, avrebbe infatti chiesto alle sue lavoratrici, per il bene dell’azienda, di trattenersi anche il sabato.
Alla luce dei fatti, l’azienda si vedrà obbligata ad un confronto con i sindacati sul tema degli straordinari. Il giudice che si è occupato del caso, come riporta la CIGL, “esplicita che non può essere messa in atto alcuna azione contro le lavoratrici e i lavoratori in sciopero”.
Elisabetta Franchi: il caso delle lavoratrici “anta” e le relative polemiche
La sentenza del Tribunale di Bologna arriva a pochi giorni di distanza da un mega polverone scatenato da alcune recenti dichiarazioni della Franchi. L’imprenditrice, in un evento organizzato da IlFoglio, ha infatti dichiarato che le sue dipendenti sono solo “anta“, cioè hanno un’età per cui non rischiano di dover assentarsi per matrimoni o gravidanze. Questi “giri di boa” permetterebbero alla Franchi di non rischiare di dover vedere le sue preziose lavoratrici stare con le mani in mano lontane dall’azienda (per così dire) troppo a lungo.
Parole, queste, che hanno scatenato un’indignazione tale sui social da spingere la diretta interessata ad un mezzo mea culpa. Il post di scuse, in ogni caso, non ha convinto, creando soltanto ulteriori malumori.