‘Noi, loro, gli altri’: trattasi dell’ultima fatica musicale di Marracash. L’album è uscito il 19 novembre ed è impreziosito con i feat di Guè, Calcutta e Blanco. In copertina c’è anche Elodie Di Patrizi. Intervistato dal Corriere della Sera, il ‘king del rap’ ha parlato ampiamente del suo lavoro artistico e per la prima volta ha anche affrontato pubblicamente la rottura sentimentale che si è consumata con l’ex allieva di Amici di Maria De Filippi. Che la coppia fosse saltata era ormai chiaro a tutti, eppure sia ‘Marra’ sia Elodie non hanno proferito parola sulla questione, nemmeno quando la giovane è stata paparazzata a baciarsi con il modello Davide Rossi.
Nelle scorse ore, quando la copertina di ‘Noi, loro, gli altri’ ha cominciato a circolare sul web, vedendo che nella fotografia c’è anche Elodie, c’è chi ha pensato a un ritorno di fiamma. Nulla di tutto questo. A fare il punto della situazione è stato Marracash con il quotidiano di via Solferino: “Ci siamo lasciati durante la lavorazione del disco. È stato un momento impegnativo per entrambi ed entrambi abbiamo provato a far quadrare le cose”.
“È bello che lei sia sulla copertina insieme alla mia famiglia – ha aggiunto il musicista – e alle persone che mi sono state più vicine. È anche nel video di “Crazy Love” (in cui parla di lei “pelle ambra e capelli rosa” ndr): mettiamo in scena la fine nostro rapporto e ci uccidiamo a vicenda. Con i gossip che galoppavano, non volevo dare spiegazioni sui social. Ci siamo conosciuti sul set di un video e abbiamo pensato che sarebbe stato bello chiudere il cerchio con un altro video”.
La love story è quindi naufragata ma tra i due cantanti è rimasto un legame di rispetto e stima. D’altra parte nelle scorse ore, via social, la Di Patrizi è stata una delle prime a complimentarsi con l’ex per il nuovo album. Un gesto che ha fatto comprendere che l’addio c’è stato, ma che non è stato traumatico.
E oggi c’è qualcuno nel cuore del rapper? Cos’è per lui l’amore? “Ho chiesto a Ornella Vanoni se esiste veramente o se è qualcosa in cui vogliamo credere, come Gesù… Lei mi ha detto che esiste ma anche che non avuto storie vere… Allora è come Gesù…“, la risposta di ‘Marra’, tanto artistica quanto criptica oppure, forse, altro non è che la sacrosanta verità: l’amore è indefinibile, simile a un imperscrutabile atto di fede.
Marracash e la riflessione sul rap
Spazio poi alla vena artistica e a una larga riflessione sul rap. “Il rap è un genere per tutti ormai. A 42 anni sarei ridicolo portare avanti un discorso teen — spiega l’artista —. In questa congiuntura c’è spazio per dire delle cose. Se i podcast di Barbero sono i più ascoltati, significa che la gente non è così becera e superficiale“.
Marracash è passato poi a criticare in generale lo stato di una parte della musica italiana e di una buona fetta dei suoi interpreti, a detta sua, più impegnati a fare sponsorizzazioni piuttosto che canzoni degne di nota e con una forte impronta artistica e sociale:
“Nel rap si parla di strada senza allontanarsi dai cliché. Nell’indie del farsi una birretta con gli amici. Nessuno solleva mai nulla, ma ditela una cosa… Quanti cantanti oggi di fatto fanno i testimonial di marchi? Ci sta, ma è un altro lavoro. Pochi fanno musica per avere un effetto sulla realtà. La mia scommessa è quella. Voglio avere un approccio artistico, e allo stesso tempo essere pop. Come lo è Vasco, per me il Pascoli del 900, che ha riferimenti alti in cui però tutti possono riconoscersi. O come il cinema di Fellini, Fulci e Antonioni che ho visto in pandemia”.
Marracash: “Fedez si impegna oggi per una cosa e domani per un’altra senza avere credibilità”
C’è un brano, ‘Cosplayer‘, che è una lampante critica verso coloro che sembrano immergersi in battaglie senza crederci, i ‘politici influencer’. Il sospetto è che uno dei bersagli dietro ai versi messi in musica sia Fedez. “Non è una cosa personale. Io e lui abbiamo visioni della vita opposte e antitetiche – ha evidenziato ‘Marra’ senza smentire -. Lui rappresenta quelli che si impegnano oggi per una cosa e domani per un’altra senza avere credibilità, senza conoscere il problema. Io posso parlare di galera perché conosco chi ci è andato. Elodie può parlare di gay perché lo sono persone della sua famiglia”.