Emanuela Folliero a ruota libera. I torti subiti a Mediaset, il calendario che non voleva fare ma a cui alla fine ha ceduto, quando Silvio Berlusconi la scelse dopo un colloquio in cui aveva indossato una camicetta molto sobria, i nuovi impegni in tv e sui social, l’allergia ai ritocchini e tanto altro. La conduttrice milanese, 60 anni tondi tondi lo scorso 7 febbraio, si è raccontata senza freni in una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera dove ha fatto il punto sulla sua carriera e sulla sua vita privata, svelando diversi aneddoti interessanti.
Emanuela Folliero e il torto di Mediaset
La sua ascesa in Mediaset iniziò dopo una chiacchierata con Silvio Berlusconi. Come andò? “Indossavo una camicetta a fiorellini accollatissima, non si vedeva niente, quindi di sicuro non mi scelse per le tet*e. Disse che gli piaceva il mio sorriso familiare e il fatto che fossi un po’ strabica. Che fossi strabica non era vero, ma andava bene lo stesso”, ha raccontato la Folliero. Per 28 anni è stata l‘annunciatrice di Rete Quattro: dal 2 aprile 1990 all’8 luglio 2018. Inutile dire che divenne un volto familiare per milioni di persone.
Un simile ruolo è una croce e una delizia. Dà popolarità, ma dall’altro lato c’è il rischio di essere riconosciuti solo per quella parte. Non a caso, quando nel 2018 Mediaset cancellò il ruolo, per la conduttrice non fu una passeggiata rimettersi in pista: “Ero quella di Rete4 e ci ho messo più di un anno per avere un’identità mia, ad affrancarmi. È stato difficile far capire che non ero una proprietà”. Perché è terminata quell’esperienza? Perché è cambiata la tv e le richieste del pubblico. Emanuela lo aveva percepito che l’annunciatrice sarebbe stato un lavoro che sarebbe scomparso: “Sapevo che Rete4 sarebbe cambiata, che avrebbe avuto un’identità forte sull’informazione. Quando si sono chiesti: e lei dove la mettiamo? La risposta è stata: da nessuna parte”.
Il torto peggiore che ha subito sul lavoro? “Quando nei primi anni degli annunci a un certo punto mi dissero di prendermi una vacanza e mi sono ritrovata un’altra annunciatrice al mio posto. Così, all’improvviso. Senza saperlo. Non ricordo chi fosse. Alla fine non era piaciuta e sparì”. Non solo annunciatrice. La Folliero ha anche condotto programmi di enorme successo come “Ok, il prezzo è giusto!” e il mitico “Stranamore“. Inoltro è stata anche al timone di Miss Padania. Qualcuno sussurrò che l’incarico le fu affidato perché leghista. Cosa c’è di vero
“Mi scelsero perché il programma andava in onda su Rete4 e io ero un volto della rete – ha spiegato l’ex annunciatrice -. Lungi da me il retropensiero, che invece giustamente altri facevano. Rischiava di diventare un marchio: alla terza volta l’ho capito e ho detto basta, grazie. C’erano dei personaggi che non le dico… terribili“.
Cosa fa oggi e il no alla chirurgia estetica
E oggi? In che progetti è impegnata? “Faccio tante ospitate in programmi diversi, finalmente posso andare anche in Rai, posso raccontarmi e divertirmi. E poi mi sto dedicando al web, con progetti digitali diversi”. Capitolo chirurgia estetica: nell’ambiente televisivo, ormai, sono pochissimi coloro che non sono ricorsi al bisturi o alle punturine. La Folliero rientra in questa categoria: “Devi fare pace con le tue rughe: quelle che si sono trasformate in donne gatto mi fanno impressione. Io ho fatto cure per la pelle, ma le punturine no perché gonfiano. Bisogna saper accettare l’età, a un certo punto conta solo l’eleganza”.
Il calendario da 80mila euro
Altro passo indietro di parecchi anni, il calendario. Inizialmente non lo voleva fare, alla fine invece ha ceduto e non se ne è pentita: “D’istinto sono una che dice subito di no, è la mia prima risposta. Poi sono stata felice di averlo fatto. In fondo non ne avevo bisogno per lanciarmi, ero già famosa”. Quanto ha incassato per quel progetto? “Chi diavolo se lo ricorda, credo parecchio: 80mila? Boh”.
Gli stalker e i no ai reality show: “C’è solo gente alla canna del gas”
Una botta di popolarità con tutto il bello che ne consegue, ma pure il brutto. Ad esempio le persone ossessionate: “Stalker? Ne ho avuti tanti. Gente fuori di testa, spinti da un’ossessione, mi aspettavano sotto casa. Ho passato periodi in cui mi dovevo guardare intorno, sono andata alla polizia, c’era uno che sosteneva di essere il mio fidanzato e diceva che gli parlavo attraverso la tv”.
Per quel che riguarda le serate mondane, non vi ha quasi mai partecipato. Motivo? Perché quando finisce di lavorare preferisce stare a casa tranquilla e non ficcarsi in situazioni fatte di sorrisi e di relazioni spesso intrise di ipocrisia. “Forse è un limite che mi ha penalizzato. Ma sono fatta così”, ha chiosato.
Capitolo reality show. Quali ha rifiutato? “Tutti quelli che ci sono. Anche quest’anno. Non è nelle mie corde e poi penso subito all’effetto che fa a mio figlio. Una volta gli ho chiesto cosa ne pensava. Mi ha detto: in mezzo a quegli sfig*ti no, dai. La percezione è che se ci vai sei alla canna del gas”.
Infine un pensiero per il compianto ex fidanzato Stefano D’Orazio dei Pooh:
“Era una persona speciale. Un grandissimo professionista ma anche un ca**aro con cui mi sono divertita tantissimo. Io stavo a Milano, lui a Roma, ci siamo conosciuti e piaciuti. Io volevo una famiglia e dei figli — cosa che poi ho fatto in ordine sparso e poco lineare —, lui invece no. In amore l’errore è voler cambiare le persone, per questo siamo rimasti grandi amici”.