Enrico Ruggeri presenta De Andrè: perché la scelta della Rai fa discutere
Come era prevedibile, non appena Enrico Ruggeri è apparso in video su Rai 1 per presentare la serata dedicata a Fabrizio De André (‘Una storia da cantare’), sui social è iniziato un tam tam di commenti. Alcuni pro, alcuni contro: da un lato i telespettatori che hanno apprezzato la scelta del servizio pubblico di affidare il programma a una ferratissima figura musicale; dall’altra coloro che non hanno ben visto la decisione di Viale Mazzini. Questi ultimi hanno mugugnato, chiamando in causa le differenti visioni politiche e sociali di Faber e Ruggeri. Infatti non è un mistero che il cantautore milanese da sempre simpatizzi per la destra, a differenza del genovese ‘anarchico’. Ed è proprio su questa ‘frattura’ che hanno puntato il dito i detrattori di Ruggeri.
Ruggeri sì, Ruggeri no: giusto fargli presentare la serata dedicata a Faber?
Su Twitter, il social ‘istantaneo’ che ben riesce a rendere il clima respirato da chi segue le trasmissioni televisive da casa, c’è stata una vera e propria divisione: Ruggeri sì, Ruggeri no. Sulla vicenda i pareri sono stati contrastanti. Prima di avventarsi e prendere posizioni ferme, sarebbe forse il caso di capire da quale prospettiva valutare lo show. Perché il nocciolo della questione sta tutto qui: se lo si guarda con un occhio che incrocia le dinamiche e i pensieri socio-politici, si possono cogliere in fretta le ragioni dei mal di pancia delle persone critiche verso Ruggeri: infatti l’artista milanese, rispetto al genovese, è piuttosto distante su temi e visioni della vita. Se invece il programma lo si guarda da una pura prospettiva musicale e di spettacolo, Ruggeri può risultare un personaggio azzeccatissimo, essendo una figura che le note del pentagramma e le storie musicali le conosce a mena dito. Inoltre sa perfettamente, al di là che piaccia o meno, tenere il palco e condurre, viste le sue pregresse e svariate esperienze sul piccolo schermo
Oltre le polemiche: il totem di Fabrizio De André è troppo alto per scivolare in basso
Insomma, ognuno può avere le proprie ragioni, sia chi critica la scelta Rai sia chi la vede di buon occhio. Ma oltre a tutto questo resta il totem di Faber, troppo alto e imponente per farsi risucchiare nel vortice delle polemiche.