Ermal Meta ospite di Mara Venier per la prima volta a Domenica In
Anche Ermal Meta è stato uno degli ospiti musicali della nuova puntata di Donemica In (in onda il 24 febbraio) condotta come sempre da Mara Venier. I due non si erano mai incontrati prima e, per la felicità della presentatrice, si sono finalmente trovati per quella che è stata una bellissima intervista, in cui il cantautore si è raccontato senza filtri. Dopo Mahmood, che ha cantato ben due volte in diretta il brano Soldi e parlato del papà egiziano, il cantautore di origini albanesi ha parlato dei primi anni della sua carriera e del suo arrivo in Italia quando era bambino.
Il cantante Ermal Meta parla a Domenica In dell’esibizione con il piccolo Giuseppe
Ermal Meta nella sua intervista a Domenica In con Mara Venier ha ricordato l’esibizione con il piccolo Giuseppe, bambino di otto anni con cui ha duettato sulle note di Non mi avete fatto niente, canzone con cui ha vinto il Festival di Sanremo nel 2018 in coppia con Fabrizio Moro. Il video lo scorso anno divenne virale e fece il giro del web: “Quel bambino era lì davanti a me che suonava una nostra canzone. Non riuscivo a realizzare”, afferma l’artista. Meta, che si è esibito a Domenica In cantando dal vivo accompagnandosi con la sua chitarra, ha poi raccontato del suo passato e di quando arrivò da piccolo in Italia dalla sua terra di origine, l’Albania, sbarcando a Bari in Puglia.
Ermal Meta ricorda lo sbarco in Italia dall’Albania: “Mi sono integrato subito. I bambini non hanno confini”
A proposito di bambini, Ermal Meta racconta la sua grande passione per la musica sin dall’infanzia: “Ero un bambino particolare, ero una sorta di soldato, mi davo dei compiti da solo […] me li imponevo perché sapevo che per fare il musicista, per coltivare questa passione, sarebbero serviti un buon allenamento e una buona dose di pazienza”. E così parla anche di quando arrivò in Italia dall’Albania, sbarcando in Puglia. Il cantautore afferma di non aver avuto problemi di discriminazione, anzi racconta di essersi integrato molto facilmente perché i bambini non fanno distinzioni di nazionalità: “Mi sono inserito immediatamente, i bambini non conoscono i confini che conoscono gli adulti”.