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Tempo di bilanci e riflessioni per Eros Ramazzotti, artista tra i più amati in Italia (e non solo, visto che ha avuto un largo successo anche in vari paesi esteri). Quel ragazzo “nato ai bordi di periferia”, a Roma, continua ad albergare in lui. Discrezione, rispetto, parlare poco e lavorare tanto sono i tratti distintivi che fama e successo non hanno cancellato. Anzi, si sono radicati ancor di più. In una lunga chiacchierata con 7 (inserto del Corriere della Sera), Ramazzotti si è confidato a ruota libera su svariati temi legati al suo percorso e all’attualità. Ha affrontato anche il capitolo Michelle Hunziker, con la quale è stato sposato ed è in ottimi rapporti.

Il primo tasto toccato da Eros è quello di un incattivimento generale della società. “Una sorta di odio latente che sta sempre più prendendo piede: “Mi colpisce oggi il desiderio delle persone di guardare ogni cosa con uno sguardo nero, pieno di sospetto e di rancore, carico di pregiudizi e di giudizi, spesso ingiustificati. Gli uni e gli altri. I social sembra stiano diventando il festival del negativo: non capisco perché le persone amino usarli non per comunicare gioia e pensiero, ma livore e odio“.

E ancora:

“Spesso sui social gli esseri umani vengono aggrediti per le loro idee o per quello che hanno fatto o, semplicemente, per come sono. Qualche volta vorrei vederli in faccia, i leoni da tastiera che insultano chi è grasso, magro, alto, basso! Vorrei controllare se loro sono perfetti. Non mi importa tanto per noi, che facciamo parte del rutilante mondo dei media. Mi importa per la ragazza che viene derisa, per il bambino che viene bullizzato e ne soffre da cani. Possibile che nessuno possa difendere i più deboli da questo tribunale improvvisato, autonominato, che emette sentenze arbitrarie e può distruggere la serenità di un essere umano?”

Eros sottolinea che a lui non piacciono per nulla le semplificazioni, ribadendo che il lavoro duro paga. Eppure, ragiona sempre il cantante, si sta andando verso un appiattimento in cui viene tutto mescolato in un calderone, quello virtuale, in cui un “giorno sei una star e il giorno dopo quello che pulisce i gabinetti”.

“Tutti uguali? Manco per niente – afferma con piglio deciso -. Ognuno è figlio della fatica che ha fatto nella vita, del suo talento, della determinazione del suo carattere. Vedo gente spuntata dal nulla che viene, con la stessa velocità, idolatrata e dimenticata”. Sul punto della notorietà acquisita in un lampo tiene a precisare di non provare invidia bensì un senso di ingiustizia: “Io non sono geloso di questi che hanno successo in un attimo, ma lo trovo ingiusto. Per loro, che domani saranno riconsegnati all’oblio, e per tutti quelli che nella vita si sono fatti un mazzo così…”.

Capitolo Michelle Hunziker. Dopo la fine del matrimonio della showgirl e Tomaso Trussardi, il gossip aveva mormorato di un clamoroso ritorno di fiamma proprio con Eros. Nulla di fondato, anche perché il cuore della donna è stato stregato dal medico Giovanni Angiolini (i due fanno coppia ormai da mesi). Vero invece che il cantante e la conduttrice elvetica hanno recuperato un forte legame d’affetto tanto che Ramazzotti l’ha voluta, assieme alla figlia Aurora, nel videoclip di “Ama”.

“Michelle? Ho, abbiamo, voluto dimostrare una cosa semplice e bellissima: che un amore, per quanto grande e per quanto profondo, può finire senza che sparisca l’affetto, la condivisione, il desiderio che l’altro sia felice. Quando ho invitato Michelle a fare il video con Aurora e con me lei è stata felice. La mia canzone è un inno all’amore senza regole imposte, senza codici da rispettare. L’amore integrale, quello che non consente pregiudizi e barriere. Quando leggo di mariti che uccidono le loro compagne o di padri che ammazzano i figli, penso che davvero viviamo in un mondo capovolto, in cui il rapporto più bello, più nitido, quello che, quando cambia natura, può trasformarsi in affetto eterno, può diventare invece annientamento dell’altro o possesso fragile ed egoista”.

Spazio poi a un aneddoto su Michael Jackson. Un racconto non proprio celebrativo della postar americana. Eros racconta che una volta si è trovato a dover consegnare un assegno da 100.000 dollari al divo statunitense. I soldi sono stati destinati alla sua fondazione. L’incontro lo lasciò parecchio deluso, come si suol dire in questi casi, con molto amaro in bocca:

“Ci fecero andare lì e aspettare mezza giornata. Sarai pure Michael Jackson ma io ti devo dare 100.000 dollari mica chiedere un autografo! Alla fine arrivò. Non lo si poteva toccare, manco fosse la Madonna di Czestochowa, disse due parole di circostanza e ci liquidò. Avendo messo in tasca l’assegno”.

Da tempo dimora in Franciacorta, oasi di verde e vigneti incastonata nella provincia di Brescia. Roma, città in cui è nato e cresciuto, un poco gli manca: “Mi manca l’atmosfera, quella è irripetibile. La gente di Roma è imbattibile. Io sono cresciuto in periferia, quando ci muovevamo per recarci in centro dicevamo “andiamo a Roma”, perché un po’ ci sentivamo stranieri. Ma quella città, i suoi colori, la sua lingua le porto nel cuore”.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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