La notizia che tutti i fan eurovisivi attendevano da tempo è finalmente arrivata: EBU, la società che organizza da anni l’Eurovision Song Contest, ha confermato pochissime ore fa quale sarà il paese che ospiterà la grande manifestazione musicale il prossimo anno.
L’edizione 2023 dell’Eurovision Song Contest, ora è definitivo, si svolgerà nel Regno Unito. L’annuncio è giunto sui profili social dell’evento internazionale, che lo scorso maggio si è tenuta a Torino, in Italia, la patria dei Maneskin vincitori di ESC 2021 a Rotterdam.
A trasmettere l’evento in esclusiva come confermato dagli organizzatori via social sarà la BBC, che però lavorerà a stretto contatto con la società ucraina UA:PBC per rendere omaggio nel modo giusto all’Ucraina, che si è portata a casa la vittoria della competizione a Torino grazie a Stefania della Kalush Orchestra. Eurovision 2023 sta inoltre lavorando per inserire nel corso dell’evento degli specifici riferimenti all’Ucraina, in modo tale da omaggiare il paese che ha trionfato all’ultima edizione dello show ma che, per ovvi motivi, non sarà in grado di ospitare la manifestazione il prossimo anno.
Almeno per il momento, EBU non ha ancora preso una decisione definitiva riguardo alla città che ospiterà l’evento il prossimo anno. I lavori in merito inizieranno, come specificato sul sito ufficiale della manifestazione, a partire da questa settimana. Anche il logo (che avrà dei non meglio specificati riferimenti all’Ucraina) sarà svelato a breve.
Eurovision Song Contest 2023: perché EBU ha deciso di scartare l’Ucraina
Fin da quando la Kalush Orchestra è salita sul palco di Eurovision vittoriosa (a determinarne il trionfo a ESC 2022, in particolar modo, è stato il televoto) sono stati in molti a chiedersi cosa ne sarebbe stato dell’edizione 2023, vista e considerata l’attuale situazione politica in Ucraina.
Alla luce della guerra, tutt’ora in corso, gli organizzatori avevano annunciato già giorni fa che sarebbe stato impossibile organizzare la nuova edizione dell’evento nel paese dell’est europeo. Già, perché i lavori per un evento simile devono per forza di cose iniziare un anno prima, ma in questo momento di certo non ci sono le condizioni per lavorare in sicurezza.
La scelta di organizzare Eurovision al di fuori dei confini ucraini, in ogni caso, non è piaciuta a tutti. A lamentarsi sono stati anche gli stessi membri della Kalush Orchestra, che settimane fa avevano caricato un video per chiedere agli organizzatori di prendere comunque in considerazione l’Ucraina come paese ospitante. Una richiesta che, purtroppo, alla fine è caduta nel vuoto.