Torna in carcere Fabrizio Corona dopo la revoca ai domiciliari decisa dal Tribunale di Sorveglianza di Milano. Al momento si trova ricoverato in psichiatria presso l’ospedale Niguarda di Milano. Piantonato dagli agenti di polizia del carcere di Opera, il siciliano ha raggiunto il nosocomio dopo essersi tagliato i polsi in seguito alla decisione del tribunale di Sorveglianza di revocare gli arresti domiciliari. Sui social ha pubblicato le immagini del suo volto pieno di sangue e anche una serie di Stories Instagram documentando il tutto. Inoltre è stato protagonista anche di un momento di concitazione con i poliziotti che erano andati a prenderlo. Bestemmie, urla e varie aggressione: furioso, ha rotto anche il vetro dell’ambulanza sotto casa sua.
Corona resta in psichiatria per qualche giorno prima di ritornare dietro le sbarre. L’avvocato Ivano Chiesa ha fatto sapere che sta bene, ma si è detto allibito per un provvedimento profondamente ingiusto e sbagliato che colpisce un uomo non pericoloso e che stava seguendo un percorso di cura. I social sarebbero stati una delle cause del suo ritorno in prigione. Fabrizio aveva il divieto imposto dai magistrati di usarli e anche di comparire in televisione.
Il legale ha più volte ribadito che il suo assistito ha anche l’obbligo di mantenere la famiglia. Il suo lavoro è comparire nelle trasmissioni e anche l’utilizzo dei social network sono fondamentali. Secondo Chiesa “i giudici, e non solo i giudici, sono intrappolati nello stereotipo del Fabrizio di 14 anni fa. Ora dico basta”. La notizia dell’arresto di Corona ha scosso l’opinione pubblica. Secondo molti, infatti, sta subendo delle vere e proprie ingiustizie da parte della giustizia italiana più di coloro che commettono omicidi, stupri, o sono dei criminali.
Asia Argento ha lanciato un appello chiedendo di unirsi nella sua lotta mediatica in favore dell’uomo. L’attrice ha dichiarato che Fabrizio ha fatto sicuramente degli sbagli, ha già scontato sei anni di carcere e ha già chiesto scusa dei suoi errori pubblicamente ai giudici. Secondo Asia non gli viene perdonato il suo disturbo bipolare e narcisistico della personalità che gli era stato diagnosticato dai medici stessi dello Stato: “Come potrà quest’uomo passare incolume altri due anni e mezzo in carcere?”