Ha pubblicato un video su Instagram davvero scioccante: Fabrizio Corona si è tagliato i polsi dopo essere venuto a conoscenza che dovrà tornare in carcere. Il tribunale di Sorveglianza di Milano ha revocato il differimento della pena in detenzione domiciliare. Con il volto sporco di sangue ha attaccato i magistrati. Nel filmato in questione ha avuto da ridire sul presidente del collegio della Sorveglianza Marina Corti e il sostituto pg Antonio Lamanna:
“Questo è solo l’inizio. Quant’è vero Iddio sacrificherò la mia vita per togliervi da quelle sedie. Sacrificherò la mia vita per togliervi da quelle sedie. Vergogna. Chiedo, se no mi taglio veramente la vita, che venga il presidente del Tribunale di Sorveglianza, che guardi gli atti il presidente”
Nel video Fabrizio Corona ha mostrato le chiazze di sangue dopo essersi tagliato e, come si notano, si tratta di ferite molto evidenti. Il suo legale ha fatto sapere a Fanpage che farà ricorso alla decisione dei giudici. Ora Fabrizio Corona si trova in ospedale e poi sarà trasferito in carcere.
Alla base della decisione del collegio ci sarebbero le violazioni alle regole imposte, come l’uso dei social e le comparse in tv. Un ultimatum ai suoi modi così ribelli era arrivato nei mesi scorsi. Il sostituto procuratore gli aveva ricordato di attenersi al rispetto delle regole. Lo scorso ottobre era stato ospite a Live – Non è la d’Urso. In quell’occasione, grazie a Barbara D’Urso, aveva replicato alle accuse di Nina Moric.
Adesso deve tornare dietro le sbarre per avere utilizzato i social network che rappresentano il suo lavoro e per avere ospitato a casa sua il personal trainer durante il primo lockdown dello scorso anno. Gli restano da scontare due anni e sei mesi. Corona potrebbe tornare libero nel 2024. La Corte di Cassazione, inoltre, deve decidere se fare scontare di nuovo nove anni in regime di affidamento terapeutico dopo le numerose violazioni alle regole.
Negli ultimi anni è entrato e uscito dal carcere già tante volte. Nel 2015 ottenne il primo affidamento terapeutico che gli fu revocato ad ottobre 2016; a febbraio 2018 ebbe l’affidamento provvisorio, revocato con ritorno in carcere. A marzo 2019, dopo la sospensione, ci fu nuovamente una revoca. Nel dicembre 2019, invece, l’uscita dal carcere per il differimento pena con detenzione domiciliare per curarsi.