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fedez foodFedez ospite a Sono le Venti: “Si ho paura, ma non ci penso, sono focalizzato a pensare a come dare una mano”

Ospite da Peter Gomez nello speciale di Sono le Venti sul Nove, il rapper italiano si è lasciato andare a molte confidenze riguardo l’attuale emergenza Coronovirus. Collegato da casa, Fedez ha risposto alle varie domande del conduttore e ha svelato che, all’inizio dell’epidemia, lui e la moglie Chiara Ferragni si trovavano in montagna e si sono ritrovati a scegliere se restare li o tornare a Milano per vivere la quarantena insieme ai loro concittadini. In seguito il cantante ha svelato come sia nata l’idea della raccolta fondi per il San Raffaele, aggiornando il pubblico sullo stato dei lavori e di come siano stati redistribuiti i soldi raccolti. Ma vediamo nel dettaglio cosa ha raccontato.

“Io e Chiara abbiamo messo a disposizione la nostra capacità comunicativa per aiutare a fronteggiare l’emergenza”

“All’inizio dell’esplosione del virus nella nostra regione noi eravamo in montagna. Abbiamo prolungato in un primo momento la permanenza per valutare la situazione, poi abbiamo dovuto scegliere se restare li o tornare ed affrontare tutto insieme alla nostra città”, ha esordito l’artista. “Io e mia moglie abbiamo messo a disposizione la nostra capacità comunicativa per aiutare a fronteggiare l’emergenza”. Peter Gomez ha poi chiesto a bruciapelo se avesse paura. “Si diciamo che ho paura, però non ci penso, sono focalizzato a pensare a come dare una mano come posso, non mi fermo a preoccuparmi. Mi sento in una posizione di privilegio perché sono con la mia famiglia, ci sono tanti italiani che non possono vedere i propri cari. Bisogna riscoprire un senso civico, ognuno di noi può fare la differenza“.

I lavori al San Raffaele terminati, il 20 marzo il reparto sarà attivo

Il campo sportivo del San Raffaele è stato interamente convertito a reparto di terapia intensiva. Ad oggi i lavori sono completati, entro il 20 marzo dovrebbe essere operativa la terapia intensiva“. Sul finale, Fedez è tornato sulla famose polemiche nate dopo la sua raccolta fondi. Qualcuno ha criticato il gesto affermando di aver pensato al San Raffaele in quanto struttura sanitaria privata a discapito degli ospedali pubblici. “Mi mette imbarazzo a giustificare una cosa che salverà vite, ma se sono costretto a farlo… avevamo due strade, la prima era optare per un ospedale pubblico. Abbiamo contattato l’ospedale Sacco ma ci voleva tempo per alcuni cavilli burocratici. In seguito ho contattato il San Raffaele che in poco tempo è riuscito a sbloccare i fondi.  Bisognerebbe dare una mano agli ospedali pubblici a sbloccare i fondi in maniera più rapida. Lo dico per essere più trasparenti possibile: abbiamo raccolto questi soldi per il San Raffaele ma abbiamo ridistribuito anche una somma per l’ospedale di Bergamo, quello di Cremona e il Policlinico di Milano“, ha concluso il rapper.

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