Si riaccende la lotta tra Fedez e Codacons. Al rapper arriva un’altra raccomandata, l’ennesima, da parte dell’associazione. Infatti, più volte ha agito contro il marito di Chiara Ferragni. Ora si ritrova a difendere la raccolta fondi che ha contribuito a far nascere per aiutare i lavoratori del mondo dello spettacolo.
“Non ne posso più! Sono perseguitato dal Codacons”, sbotta il rapper. Il padre di Leone e Vittoria si lascia andare a un duro sfogo, stanco di ricevere accuse da parte della società, che si occupa della difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori. La rabbia del rapper italiano si basa su un paragone che questa volta avrebbe fatto la Codacons.
Scendendo nel dettaglio, Fedez non riesce a spiegarsi come possano paragonare la loro raccolta fondi, con la quale hanno ottenuto più di 5 milioni di euro da destinare ai lavoratori dello spettacolo, con quanto accaduto con Malika. Quest’ultima è stata di recente protagonista di polemiche, dopo essersi comprata una Mercedes con i soldi di una raccolta fondi a lei dedicata.
La Codacons, secondo quanto riporta il marito della Ferragni, avrebbe chiesto di procedere con l’immediato sequestro. “Fate schifo”, continua Fedez, furioso per quello che accadendo. Inoltre, si dice “stufo di essere perseguitato“. Oltre ciò, il rapper trova incredibile il fatto nessuno faccia niente per controllare questa associazione.
“Com’è possibile che succeda questo?”, si chiede in questo suo sfogo. Nella rabbia, Fedez fa anche volare via i fogli dell’atto ricevuto. La sfuriata del rapper sul suo ufficiale account di Instagram non passa inosservata alla Codacons, che ha subito replicato.
Secondo quanto si legge su Adnkronos, in una nota, l’associazione si dice convinta del fatto che il rapper abbia nuovamente attaccato l’associazione “ricorrendo a insulti e violenze inaccettabili“.
“Evidentemente Fedez non ha letto la nostra istanza, e se l’ha letta non l’ha capita, dimostrando leggerezza e superficialità“
L’atto ricevuto dal rapper, secondo quanto precisa la Codacons, è finalizzato a tutelare le raccolte fondi, come quella che ha lui avviato, e ad assicurare correttezza a tutti coloro che donano.
Tale richiesta chiama in causa gli ultimi fatti riguardanti il caso, ad esempio, di Malika. Ma l’associazione, sottolinea, non ha paragonato la raccolta di Fedez con quella della ragazza.
La sfuriata del rapper ha portato l’associazione a decidere di attivarsi nuovamente contro di lui.
“Entrando poi nel merito delle accuse mosse dal rapper verso la nostra associazione, gli insulti, l’arroganza, le menzogne contenute nel suo video e la violenza dimostrata nei nostri confronti varranno a Fedez una nuova querela per diffamazione che il rapper si sarebbe potuto evitare se solo avesse letto (e compreso) l’atto che gli è stato notificato”
Dunque, per Fedez si presenta un altro problema. Intanto, il rapper continua a difendersi pubblicamente sui social, dimostrando la trasparenza della sua raccolta fondi.
L’associazione termina, infine, il suo comunicato ironizzando sul fatto di voler stanziare “una piccola somma per pagare un giovane docente di italiano“ per permettere all’artista di leggere e comprendere a fondo atti scritti da loro.
Di recente, Fedez si è ritrovato ancora contro la Codacons, con il video clip del brano Mille, insieme a Orietta Berti e Achille Lauro.