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Chiara Ferragni pagherà 1,2 milioni di euro all’impresa sociale “I Bambini delle Fate” nell’arco di tre anni. Inoltre separerà definitivamente le attività di business e beneficienza. Lo rende noto la stessa ex moglie di Fedez attraverso un comunicato stampa. Inoltre, tramite una Storia Instagram, ha specificato che si tratta di una “donazione e non una sanzione”. Tale punto, però, è controverso e ci si tornerà a breve.

Dopo che l’Antitrust, che già aveva multato l’influencer per il famigerato “Balocco gate” con 1 milione circa di euro, ha chiuso l’istruttoria sulle uova pasquali, con l’imprenditrice digitale ha trovato un accordo: le società di quest’ultima verseranno 1,2 milioni di euro all’impresa sociale “I Bambini delle Fate”.

Tutte le società parti del procedimento hanno dimostrato impegni concreti che sono stati valutati positivamente. Tradotto: Chiara Ferragni pagherà la multa di 1 milione di euro per la vicenda dei pandori, inoltre donerà 1.2 milioni di euro per il caso delle uova di Pasqua. In questo secondo caso ha raggiunto un accordo con l’Antitrust. Va da sé che procedendo con la donazione, non incapperà in una seconda sanzione.

L’operazione sembra più una toppa che un’azione di beneficienza, anche se ognuno è libero di interpretarla a suo modo. La Ferragni, come prima accennato, ha sottolineato che quella all’associazione “I Bambini delle Fate” è una “donazione e non una sanzione”. Corretto e vero, bene così. Il punto è che tale gesto scaturisce da un’istruttoria. Per farla breve: sembra che l’influencer, essendosi trovata in un vicolo cieco – rischio alto di pagare una seconda multa salata con conseguente smacco dell’immagine pubblica o accordo con conseguente donazione da 1.2 milioni di euro – abbia deciso di procedere con la seconda opzione. In tutto ciò resta assolutamente positivo il fatto che i soldi andranno ad un’associazione come “I Bambini delle Fate”.

Altro passaggio importante della nota diramata dall’imprenditrice digitale è quello inerente alla separazione degli affari dalla beneficienza. Da ora in poi le società dell’ex moglie di Fedez adotteranno un nuovo sistema di autoregolamentazione, puntando di più sulla trasparenza, dividendo in modo netto ciò che riguarda il business e ciò che riguarda ogni tipo di attività benefica.

Il comunicato integrale di Chiara Ferragni

Di seguito il comunicato diramato dall’influencer:

“A seguito dell’iniziativa dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che aveva avviato il procedimento PS12699 sul caso “uova di Pasqua / Chiara Ferragni”, le società TBS Crew Srl e Fenice Srl comunicano che esso è stato chiuso dall’Autorità accettando gli impegni proposti dalle Società e dalle altre parti del procedimento, in quanto ritenuti idonei a garantire la tutela dei consumatori”.

“Come segno concreto di impulso ed incentivo ad attività benefiche, le Società parti del Procedimento hanno assunto impegni economici, consistenti in versamenti in favore dell’impresa sociale “I Bambini delle Fate”, pari, per tre anni, al 5% dei rispettivi utili distribuibili, con un minimo complessivo di 1.200.000 euro per il triennio”.

“Inoltre, la presentazione e formulazione degli impegni è stata vista come occasione sia per un’evoluzione interna alle aziende sia per individuare un “modello di comportamento” che possa fungere da benchmark per l’intero settore dell’influencer marketing”.

“Con specifico riferimento all’attività di comunicazione relativa a iniziative benefiche, le Società hanno deciso di separare nettamente le attività commerciali da quelle benefiche, impegnandosi ad astenersi dallo svolgimento di operazioni in cui attività commerciali siano connesse ad attività benefiche e, con specifico riferimento a quest’ultime, a darne illustrazione in apposita sezione dei rispettivi siti web di prossima creazione”.

“Infine, le Società si sono impegnate all’adozione di un’autoregolamentazione interna relativa alle attività di comunicazione e marketing, anche ispirata alle più recenti best practice in materia, munita di presidi che ne garantiscano l’enforcement e accompagnata dall’organizzazione di training periodici a beneficio dei dipendenti”.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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