Chiara Ferragni pagherà la multa da 1 milione di euro inflitta alle sue società dall’Antitrust per lo scandalo dei pandori e rinuncerà a fare ricorso al Tar del Lazio contro l’Agcm per farsi annullare la sanzione. Lo ha reso noto il quotidiano Il Messaggero. Di prima impressione sembrerebbe una scelta magnanima. Appresi però i dettagli dell’operazione, si comprende in fretta che in realtà non c’è alcunché di magnanimo. Sempre il quotidiano romano ha infatti spiegato che l’ex moglie di Fedez, ha optato per questa linea soltanto dopo aver raggiunto un accordo informale con l’Antitrust: pagando 1 milione di euro, l’ente non dovrebbe prendere ulteriori provvedimenti sull’altro caso aperto, quello inerente alle uova di Pasqua di Dolci Preziosi. Per farla breve, saldando la prima sanzione, l’imprenditrice si garantirà di non riceverne una seconda. E Selvaggia Lucarelli, colei che ha fatto scoppiare il “Balocco gate” a livello giornalistico tramite un’inchiesta, cosa ne pensa della faccenda?
“Insomma, avevo ragione pure sulle uova. Vabbè, una sorta di patteggiamento”. Così la giornalista de Il Fatto Quotidiano tramite una Story Instagram. A stretto giro la Lucarelli ha postato un’altra Story, riprendendo un contenuto delle scorse ore della Ferragni che chiedeva ai suoi followers di indovinare una canzone che stava ascoltando: questa “è lei mentre le sue società vanno a picco”. Al di là delle punzecchiature social, è bene soffermarsi sulla decisione dell’ex moglie di Fedez e del suo team di legali.
Chiara Ferragni, così ha alzato bandiera bianca sulla multa dell’Antitrust
Con la scelta di pagare la multa, scongiurando però una seconda sanzione, appare piuttosto palese che, a livello legale, gli avvocati della Ferragni hanno creduto di aver poche chance di vincere il ricorso e che, dall’altro lato, hanno pensato che invece sarebbero state non poche le possibilità di incappare in un secondo salato provvedimento. Riassumendo, si è optato per il male minore.
Va da sé che una simile dinamica è una sorta di patteggiamento, come ha giustamente sottolineato Selvaggia Lucarelli, nonché una specie di ammissione di colpa e di alzamento di bandiera bianca. Vero è che sul piano legale la situazione è complessa, ma è pur vero che una simile vicenda non fa che gettare ulteriori ombre sull’operato delle aziende dell’imprenditrice digitale.