Fabio Fognini a Verissimo: le dichiarazioni del tennista
Fabio Fognini è stato ospite a Verissimo, nella puntata in onda su Canale 5 sabato 8 novembre. Il tennista si è confidato a lungo con Silvia Toffanin, parlando della famiglia creata con la collega Flavia Pennetta che sta per allargarsi e dell’impegno nel mondo del tennis. Fognini e la Pennetta sono sposati dal 2016 e hanno un figlio di due anni, Federico, chiamato così in onore del tennista Luzzi, morto a 28 anni per leucemia. La coppia di sportivi è in attesa di una bambina: come confidato da Fognini il nome non è stato ancora scelto ma inizierà sicuramente con la F, come vuole la tradizione della famiglia del futuro papà bis. “Non abbiamo ancora deciso il nome ma sicuramente inizierà con la F, come tutti noi in famiglia. È un obbligo, se no mio papà si arrabbia. Speriamo che vada tutto bene, questa è la cosa più importante”, ha detto il 32enne.
Fabio Fognini parla del suo lavoro a Verissimo
A Verissimo Fabio Fognini ha commentato pure l’uscita dalla top 10 della classifica ATP: “Mi è dispiaciuto, mi sono tirato la mazza sui piedi da solo. È stato merito mio entrarci e demerito mio uscirci. Ho sbagliato alcuni tornei importanti che non avrei dovuto sbagliare. Però, adesso, nella top 10 c’è Matteo Berrettini e nella top 100 ci sono tanti italiani: questa è una bellissima cosa”. E sul suo carattere fumantino, il tennista ha ammesso: “Negli anni questa cosa mi ha penalizzato parecchio, però mi ha portato anche a raggiungere risultati che nessuno si sarebbe mai aspettato. Ogni tanto perdo le staffe ma fuori dal campo sono molto tranquillo. Non so cosa mi succeda in quei momenti. Sento rabbia, sento un fuoco dentro e per pochi secondi non ragiono più e perdo completamente la testa. Sono cose che non si dovrebbero fare”.
Le parole di Fabio Fognini sul figlio Federico
Fognini deve tutto al tennis ma non augura un futuro da tennista al figlio Federico nato nel 2017. “Deve fare quello che vuole, lo sport che desidera, ma nel tennis si soffre troppo perché è molto emotivo. Poi, sei sempre solo. C’è lo staff, c’è il coach, ma di fatto sei solo e lontano dagli amici e dalla famiglia. È uno sport bellissimo e difficilissimo e bisogna fare tanti sacrifici. Deciderà lui ma io da papà la racchetta dalla mano gliela vorrei togliere”, ha puntualizzato.