Franco Di Mare è i meccanismi sotterranei della spietatezza della tv che, a onor del vero, non funziona diversamente rispetto a molte altre grandi realtà imprenditoriali. Purtroppo il mondo, da quando esiste, continua a presentare le medesime dinamiche. Nei luoghi professionali si è ‘amiconi’ di tutti finché serve, quando invece qualcuno precipita si crea il deserto siderale. Ognuno preferisce badare a sé e al proprio tornaconto. Non è un mistero che sono rarissime le vere amicizie che sbocciano sul posto di lavoro. Troppi fattori d’interesse: soldi, competizione e quant’altro minano fin dal principio la creazione di legami umani solidi e leali. Anzi, avviene spesso il contrario: a farla da padrone è la ‘disumanità‘.
Franco Di Mare: ecco i nomi dei dirigenti attaccati dal giornalista
Il caso denunciato da Franco Di Mare è emblematico. Nelle scorse ore il giornalista ed ex direttore di Rai tre ha rivelato pubblicamente di avere un tumore aggressivo e che gli resta poco da vivere. Gli è stato diagnosticato un mesotelioma, probabilmente scaturito dagli anni trascorsi nelle zone di guerra, in qualità di inviato per la Rai. Già di per sé la notizia è funesta. Ma a far riflettere ancora di più sono state le parole durissime che il giornalista ha indirizzato ai vertici della tv di Stato, accusati di averlo ignorato dopo che ha contratto la grave malattia. Il conduttore ha parlato di atteggiamento “ripugnante” e di “vergogna”.
Ma con chi ce l’ha Di Mare di preciso? Non con i nuovi dirigenti Rai, bensì quelli precedenti. Lui ha scoperto la terribile diagnosi tre anni fa. Come ricostruito dal Corriere della Sera, non è stato difficile capire chi sono i destinatari dell’ira del giornalista
In particolare, il riferimento è rivolto alle gestioni Rai di quando gli amministratori delegati furono Fabrizio Salini (2018-2021) e Carlo Fuortes (2021-2023), i cui responsabili del personale e del legale erano rispettivamente Felice Ventura e Francesco Spadafora. L’accusa di Di Mare alla tv di Stato è di non aver fatto seguito alle sue richieste di ottenere lo “stato di servizio”. Per chi non lo sapesse, lo stato di servizio è la certificazione delle missioni effettuate, sulla base delle quali ricostruire la diagnosi e chiedere i danni. Per farla breve, il conduttore ha chiesto tale certificazione, la Rai non gliela fornita.
“Da una prima parziale ricostruzione della vicenda – scrive Il Corriere della Sera –, risulta che Salini fosse a conoscenza della situazione: l’ad che ha lasciato nel luglio del 2021, quando la malattia di Di Mare era appena emersa, era in scadenza, ed è probabile che nei suoi ultimi 3-4 mesi di mandato abbia lasciato la pratica al successore. Nel 2021 Franco Di Mare, andato in pensione, conduceva Frontiere su Rai3, programma che ha continuato a dirigere fino al maggio 2023. Quanto a Fuortes, anche qui risultano contatti con Di Mare nel suo biennio di gestione: la questione sarebbe stata girata dall’ad agli uffici di competenza”.
La pratica di quanto è avvenuto è ora nelle mani dell’ad Roberto Sergio e del dg Giampaolo Rossi. I due, tramite una nota, hanno riferito di aver appreso soltanto nelle scorse ore della vicenda, aggiungendo che sono totalmente a disposizione per risolverla. Sempre secondo quanto reso noto dal quotidiano di via Solferino, risulterebbe che la pratica di Di Mare avrebbe superato la fase che spetta alla Rai. Ora sarebbe arenata all’Inail, l’ente che dovrebbe certificare il nesso causale tra le trasferte e l’insorta malattia.
Per quel che invece concerne la richiesta di transazione presentata dai legali di Di Mare nei confronti della Rai prima di conoscere il risultato della pratica, sarebbe stata sospesa dall’azienda in attesa della certificazione Inail, indispensabile per poter procedere con la liquidazione e per non incappare nel danno erariale.
La nota della Rai: vicinanza a Franco Di Mare
Lungo la giornata di lunedì 29 aprile, la Rai ha rilasciato una nota sulla vicenda del giornalista, spiegando che l’ad Roberto Sergio e il dg Giampaolo Rossi “sono venuti a conoscenza solo ieri sera della drammatica vicenda di Franco Di Mare, al quale esprimono tutta la propria vicinanza umana e assicurano la loro disponibilità a fare tutto il possibile per consentire al giornalista di ricostruire quanto da lui richiesto”.
Resta il fatto che, al di là delle questioni prettamente burocratiche, Di Mare ha denunciato un disinteresse terrificante dal punto di vista umano. Una situazione che, purtroppo, fa emergere ancora una volta che non di rado gli atteggiamenti delle persone rasentano la disumanità emotiva.