Giulia Berdini, fidanzata del direttore di Rai3 Franco Di Mare, ha attaccato duramente su Instagram il rapper Fedez che nelle scorse ore ha fatto scoppiare il ‘caso censura‘ che ha coinvolto Viale Mazzini. Il marito di Chiara Ferragni, sui suoi profili social, ha pubblicato il video della chiamata che ha avuto con la vicedirettrice di Rai Tre Ilaria Capitani. Un filmato che ha sollevato un polverone senza precedenti. La notizia è stata ripresa da tutti i quotidiani nazionali e la politica è andata in subbuglio. Sul tema sono intervenuti praticamente tutti i partiti. Addirittura l’ex premier Giuseppe Conte ha detto la sua, schierandosi con l’artista. “Io sto con Fedez. Nessuna censura”, ha scritto l’ex Presidente del Consiglio. Non dello stesso avviso la fidanzata di Di Mare che ha insultato il rapper con un post alquanto discutibile.
“Disgustoso”, “vergognoso”, “nullità”, “ipocrisia”, “finto rivoluzionario”: sono solo alcuni dei termini che Berdini ha indirizzato a Fedez, il quale ha ingaggiato non solo un braccio di ferro con la Rai, ma pure con la Lega. D’altra parte non è la prima volta che succede: da tempo l’artista e diversi esponenti del Carroccio se le ‘suonano’ di santa ragione, con il primo che spinge per l’approvazione del ddl Zan e i secondi che ripetono che non è una misura urgente per il Paese. Alla fine, comunque, pochi giorni fa, il disegno legge è stato incardinato in commissione Giustizia al Senato.
Caso Fedez e censura in Rai: interviene l’Ad Fabrizio Salini
Dopo che Fedez ha accusato la Rai di aver provato a censurare il suo discorso al Concertone Primo Maggio, è scoppiato l’inferno. Da Viale Mazzini si sono affrettati a smentire la versione del marito di Chiara Ferragni (anche l’influencer ha detto la sua su quanto accaduto, appoggiando il consorte), sostenendo che non c’è stato alcun intervento volto a tappare la bocca.
L’Ad Rai Fabrizio Salini ha però detto che se qualcuno ha parlato di “sistema”, per quel che concerne la chiamata intercorsa tra la vicedirettrice di Rai Tre e il rapper, si scusa a nome dell’azienda. Dall’altro lato il manager ha sposato la posizione tenuta dal servizio pubblico radiotelevisivo, cercando di allontanare le accuse di censura.