Gabriel Garko racconta di un tentato abuso: ecco cosa è successo quando aveva 17 anni
In occasione dell’uscita della sua autobiografia – Andata e ritorno – Gabriel Garko ha concesso una lunga intervista al settimanale Chi. Nel numero in edicola da mercoledì 20 novembre l’attore ha ripercorso alcuni aneddoti e retroscena raccontati nel volume. Molti, moltissimi, sono del tutto inediti. Come il grande spavento che Garko – vero nome Dario Gabriel Oliviero – ha preso a 17 anni, quando non era neppure maggiorenne, per via di un uomo sposato che ha provato a fargli del male. Un uomo con moglie e figli ha infatti tentato di abusare di Gabriel, segnando per sempre la sua vita.
Un episodio che ha segnato parecchio l’attore Gabriel Garko
“Da quella sera iniziai a fumare. Provai schifo, ma non ne parlai con nessuno, tanto meno con i miei”, ha ammesso Gabriel Garko. “Perché lo dico solo ora? Perché con questo libro mi sono aperto più di quanto mi sarei aspettato e quell’episodio, che in verità credevo di aver rimosso, è tornato prepotente a farmi visita. Marco era un uomo “normale” agli occhi della società. Eppure, come vede, anche nelle famiglie più canoniche può succedere di tutto. In passato non l’avrei mai dichiarato perché avrebbe significato voler far parlare a tutti i costi di me e io, mi creda, non ho mai cavalcato le notizie per farmi pubblicità”, ha aggiunto.
Tentarono anche di sabotare la macchina di Gabriel Garko
Gabriel Garko ha pure rivelato che nel 2014 hanno tentato di sabotare la sua macchina. “Forse volevano farmi fuori e io ne parlo soltanto ora. Nonostante le denunce fatte, non ho mai scoperto chi fosse il mandante. Non sono nuovo a episodi di questo genere. Una volta, fuori dal cancello di casa, mi scrissero “Garko drogato”, ha ricordato il 47enne, ex storico di Eva Grimaldi.
Gabriel Garko gay? L’attore dice basta alle etichette
Sui recenti gossip che coinvolgono Gabriele Rossi, Garko ha chiarito: “Sogno un mondo dove non ci sia più bisogno di raccontare quello che succede nella camera da letto tra due persone. Dobbiamo superare le barriere, le etichette, i cliché e tutte queste maledette definizioni, lasciando a tutti la libertà di esprimersi come e quando vorranno”.