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Gabriella Pession, 43 anni, è una donna dalle mille sfaccettature, in grado di dare concretezza al suo talento su più fronti. Per questo, oltre a fare l’attrice con successo, si è anche reinventata imprenditrice. A spiegare la sua nuova avventura ci ha pensato lei stessa, rilasciando un’intervista a Fanpage.it, a cui ha anche dato informazioni sul proseguo delle riprese della fiction La porta rossa, di cui è protagonista con il personaggio Anna Mayer. In arrivo c’è la terza stagione, le cui riprese si inizieranno a girare a breve. Una serie di impegni affrontati con serenità, che trova la base nella famiglia che ha formato con il marito Richard Flood, con il quale ha avuto il figlio Giulio.

In Italia non è una cosa consueta vedere un’attrice che diventa imprenditrice. Infatti, la Pession ha guardato altrove per prendere ispirazione. Più precisamente agli Stati Uniti d’America, dove ha trascorso non poco tempo. “Ho osservato la gigantesca industria del cinema e della televisione – ha spiegato in merito alla terra a stelle e strisce -, in cui è all’ordine del giorno che gli attori, dopo vent’anni di carriera come la mia, diventino produttori, autori o sviluppino dei progetti. Si evolvono. Il mio allontanamento dall’Italia e dall’identità sociale solo come attrice, ha fatto fiorire in me la volontà di creare dei progetti, comprare i diritti e sviluppare collaborazioni come quella con Endemol”.

In particolare Gabriella sta sviluppando tre grossi progetti televisivi, due per l’Italia e uno internazionale. “In uno sono coautrice e degli altri due sono produttrice esecutiva. Non posso ancora svelare i titoli però sono già in fase avanzata”, racconta con soddisfazione, sottolineando che non le piace essere “impacchettata e incasellata solamente come attrice”.

Quando le si chiede in che cosa si sentisse limitate nello svolgere ‘soltanto’ la professione di attrice, risponde che ad esempio le “andava stretto il fatto di limitarsi a dire le battute, promuovere il film, fare un red carpet e taggare le borse”. La Pession puntualizza che non rinnega nulla di quel che ha fatto, ma dall’altro lato narra che a un certo punto ha avvertito il bisogno di un qualcosa di più, di fare un ulteriore passo in avanti: “Mi mancava la parte creativa. Avere un’idea, portarla avanti e vederla nascere. Questo mi rende felice“.

Capitolo terza stagione de La porta rossa: dal 31 agosto ci sarà il via alle riprese. Gabriella snocciola qualche interessante anticipazione di come proseguirà la storia: “Sono ormai tre anni che è morto Cagliostro per cui Anna è una donna che ha elaborato il lutto. È alla ricerca dell’equilibrio, di una propria identità che vada al di là del legame con il marito e con la figlia di 3 anni. Sarà un personaggio fuori dalle regole: è un magistrato, ha a che fare con la giustizia, l’autorità, però opererà al di fuori di questo ambito. Cercherà una giustizia che è al di sopra della legge stessa”.

Spazio poi a Oltre la soglia, una serie tv che non ha avuto un riscontro entusiasmante in termini di ascolti. Il pubblico non l’ha apprezzata fino in fondo. Eppure il prodotto è di pregevole fattura. Gabriella confida che è stata la serie che “ha amato di più in assoluto” nella sua carriera. “Mi è dispiaciuto moltissimo che non abbia avuto successo a livello di numeri – ha aggiunto -, nonostante le ottime critiche. In molti hanno riconosciuto il valore del tema della malattia mentale che abbiamo sviscerato”.

Questioni private: in futuro dove ha intenzione di abitare? Usa o Italia? Nessun dubbio: Italia. Motivo? “Sono innamorata pazza del mio Paese. È un posto strano Los Angeles. Una città impregnata di solitudine e dell’illusione che debba per forza accadere qualcosa di bello. Mi manca il rapporto con le persone, parlare con il panettiere, andare in piazza e incontrare gli amici. Io e mio marito vogliamo tornare a vivere in Italia l’anno prossimo”.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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