Lo scorso 14 giugno a Casal Palocco, quartiere a sud ovest di Roma, due auto si sono scontrate in un incidente mortale, che è costato la vita ad un bambino di cinque anni. Al bordo della vettura che si è schiantata contro la Smart sulla quale viaggiava il piccolo Manuel, c’erano quattro youtuber, soprannominati “The Borderline“, impegnati nella realizzazione di un video per il loro canale. L’avvenimento ha scatenato numerose polemiche e discussioni social, alle quali si è unito anche l’attore Alessandro Gassmann.
L’attore ha espresso il suo duro parere sulla vicenda, proponendo anche una possibile soluzione per evitare che si ripeta una tragedia simile. “Una legge che vieti di guadagnare da YouTube, costringa chi posta a mettere sempre faccia e indirizzo email, e che sequestri gli introiti in caso di danni procurati. Ps. Se YouTuber sotto i 22 anni, punibili anche genitori. La situazione è fuori controllo e va regolata”, ha scritto sul suo profilo Twitter. Dunque, secondo Gassmann, gli youtuber e content creator dovrebbero smettere di guadagnare tramite i contenuti che portano alla piattaforma, qualsiasi essi siano. Un suggerimento che ha attratto diverse critiche da parte del mondo del web.
Secondo diversi utenti, infatti, la proposta del figlio di Vittorio Gassmann non ha alcuna correlazione con l’incidente di Casal Palocco, oltre a fare acqua da tutte le parti. Come fatto notare da diversi “twitterini”, ci sono diversi personaggi che traggono profitti da Youtube in maniera totalmente lecita, come il gruppo comico “The Jackal”, diventato famoso proprio grazie alla piattaforma e sulla quale, ancora oggi, basano molto del loro lavoro. Insomma, una proposta alquanto ingiusta, della quale, però, Gassmann rimane assolutamente convinto. “Va regolamentato, così non va bene”, ha risposto impassibile alle critiche.
Selvaggia Lucarelli smonta Alessandro Gassmann
Alla discussione si è poi aggiunta Selvaggia Lucarelli, la quale si è unita al coro di critiche nei confronti dell’attore. La giornalista, tramite una storia pubblicata sul suo profilo Instagram, ha completamente smontato il suggerimento esposto da Gassmann, spiegando punto per punto tutti gli errori presenti nella sua teoria:
Non mi è chiaro perché da YouTube dovrebbe guadagnare solo YouTube e non chi produce contenuti. Non mi è chiaro cosa c’entri ora metterci la faccia visto che i ragazzi erano tutti lì con faccia nome e cognome. La legge che sequestra beni in caso di danni procurati esiste già. I genitori punibili in caso di reati commessi da figli ultra maggiorenni (?) ma solo se i figli sono youtuber? C’è il patentino da youtuber? Mai poi i genitori sui social li ha mai visti?
Per concludere, poi, la giornalista de Il Fatto Quotidiano ha definito il tutto una “boomerata a livelli altissimi“. C’è da dire che quanto detto dalla Lucarelli non fa una piega. Il tweet di Alessandro Gassmann tende a generalizzare una categoria di persone, oltre a proporre punizioni che non porterebbero alcuna soluzione concreta alla problematica da cui è partita l’intera polemica.