Si avvicina sempre più vertiginosamente la fine di un’epoca, quella del Grande Fratello targato Alfonso Signorini, colui che aveva preso le redini da Ilary Blasi di un reality morente e che aveva saputo ridargli vigore. La ricetta? Infarcire il show di trash e portare le vicende gossippare oltre i limiti della Casa più spiata d’Italia. L’intuizione di Signorini infatti è stata quella di spostare il focus dalle dinamiche interne classiche a quelle esterne, rendendo protagonisti non solo i concorrenti ma pure chi ci orbita attorno (madri, zie, ex fidanzati, personaggi di opinabile gusto e quant’altro). Il giochino ha funzionato per quattro edizioni “vip” e per una “nip”, poi qualcosa si è rotto. Quel qualcosa è il patto con il pubblico ormai sempre più insofferente ai teatrini che prima tanto piacevano o facevano infervorare. Insomma, qualche scossone forte lo davano, mentre ora regna la noia, il difetto peggiore per un programma tv.
A certificare il disinnamoramento per il GF ci sono i dati. Da un paio d’anni è iniziato lo stillicidio relativo al calo di ascolti. Non sono crollati di colpo, è stato un processo lento ma costante. Adesso si è giunti al punto di non ritorno, alla soglia rossa sotto cui proprio non si può andare per questioni di introiti pubblicitari. Che nella tv commerciale sono tutto. Nelle ultime tre puntate in prime time su Canale 5 è accaduto ciò che mai prima d’ora si è verificato: per tre volte consecutive la trasmissione è finita sotto i 2 milioni di utenti raggiunti. Martedì 19 novembre 1.987.000 spettatori e share al 15.4%; sabato 23 novembre 1.803.000 spettatori e share al 14.7%; martedì 26 novembre 1.825.000 appassionati e share al 13.9%. Altrimenti detto, profondo rosso.
Si mormora, e non potrebbe essere altrimenti, che in questi giorni si stiano svolgendo riunioni di emergenza a Mediaset per capire cosa fare. D’altra parte non c’è molto a cui pensare: se gli ascolti non migliorano resta un’unica soluzione, quella di chiudere entro fine anno. E sarebbe anche ora, viene da dire. Il format è usurato, le idee sono finite, il trash non paga più. Va da sé che, laddove, ipotesi tutt’altro che remota, si dovesse decidere di far calare la saracinesca, ci sarebbe quasi sicuramente anche il siluramento di Alfonso Signorini. Non che i vertici del Biscione non provino più stima nei suoi confronti. Il punto è che quando un qualcosa non funziona più, non funziona più. Punto e a capo. Dura lex, sed lex! Ci sarà poi da ragionare se riproporre il programma il prossimo anno con una formula rivoluzionata oppure se sia il caso di mandare definitivamente in pensione il GF.