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Tempo di punizioni e decisioni drastiche al Grande Fratello Vip 7. Alfonso Signorini, nell’aprire la diretta in prime time lunedì 6 marzo, ha fatto una ramanzina ai ‘vipponi’ dopo che nei giorni scorsi Pier Silvio Berlusconi, numero uno di Mediaset, si è infervorato, giudicando il programma troppo volgare. In effetti lo spettacolo offerto, in particolare nella penultima puntata in onda giovedì 2 marzo, è stato zeppo di parolacce e atteggiamenti maleducati. “Il limite è stato superato”, “Atteggiamenti inaccettabili”, “Limite superato anche nel modo di vestirvi, una cosa indecorosa per una prima serata”: questi alcuni dei rimbrotti del direttore di Chi ai concorrenti. Il conduttore ha quindi detto di associarsi a Mediaset, considerando i comportamenti tenuti dagli inquilini un brutto esempio di tv.

Pare che i primi a pagare e ad essere puniti siano stati coloro che sono stati già eliminati. Infatti nessuno di loro, eccezion fatta per Wilma Goich, Antonino Spinalbese e Ginevra Lamborghini, è stato ospitato in studio. Insomma, spariti. Signorini non ha dato spiegazioni sulla faccenda, limitandosi a citare i presenti poco dopo aver avuto il collegamento per la diretta della prima serata: “Ci sono alcuni rappresentati della nostra casa, Ginevra Wilma e Antonino”. Sugli assenti non è stato detto nulla. Ma perché sono ‘evaporati’?

La sfuriata ai piani alti di Mediaset ha costretto Signorini e i suoi autori ad apportare dei correttivi nel tentativo di porre una impronta più sobria al programma. Dunque, pare che l’assenza dei ‘vipponi’ già eliminati sia da ricondurre a questo nuovo taglio della trasmissione meno caciarone. Certo il fatto è piuttosto paradossale: non era meglio prendere decisioni ferree su qualche vip ancora in gioco piuttosto che far sparire quelli già eliminati?

Il GF Vip è diventato una ‘creatura’ di Alfonso Signorini che dovrebbe prendersi più responsabilità

Prima di analizzare le responsabilità di Signorini sulla deriva presa dal GF Vip 7, è bene ripercorrere per filo e per segno la ramanzina fatta ai concorrenti. Di seguito il discorso integrale:

“La scorsa puntata è stata molto particolare, è stata una puntata dove si è superato un limite, un limite che era bene non superare. Ce ne siamo accorti, ne voglio parlare insieme ai nostri protagonisti, che più volte sono stati sollecitati nel corso di questa edizione ad avere un comportamento più idoneo e rispettoso. I reality sono per antonomasia i format più veri, rispondono a quello che è la realtà, siamo in diretta, non ci sono filtri. Voi, tra i tanti reality che ci sono sulla piazza, siete quelli più esposti perché andate in onda in diretta 24 ore su 24. Questo naturalmente vi espone a dei rischi. Il reality non può essere un programma politicamente corretto. Aderisce alla realtà, è fatto di emozioni, sentimenti, lacrime, litigate La difficoltà di questo programma è il rispetto del limite, pure in un programma pericoloso come può essere un reality show. Questo limite è stato superato. Non è solo il problema di una puntata difficile come la scorsa, è un problema su cui più volte siete stati attenzionati nel corso di questa edizione, quante volte siete stati richiamati all’ordine, abbiamo preso provvedimenti duri come la riduzione del budget. La scorsa puntata è stata complicata, ha segnato il superamento di un limite. L’editore è intervenuto direttamente manifestando il suo disappunto in modo molto forte riguardo al mancato rispetto di questi limiti, per le parolacce – quante volte l’ho detto e non mi avete ascoltato – nell’atteggiamento troppo aggressivo nel relazionarvi con gli altri, un atteggiamento che non può più essere accettato, avete superato il limite nel modo di vestirvi, indecoroso per una prima serata di Canale5”.

Se si dovesse dare un voto al comportamento di Signorini in questo frangente, si propenderebbe per uno zero. Motivo? Forse il conduttore dimentica che il GF Vip è ormai diventato, di fatto, una sua creatura televisiva. Da quando ha ereditato le redini del reality da Ilary Blasi, la trasmissione è cambiata profondamente. Più gossip, più cafonate, più ricerca dello scontro accesso, più, più e più… di tutto. Per farla breve: se un progetto deraglia, chi ne è a capo e lo ha confezionato dovrebbe prendersi più responsabilità degli altri piuttosto che avventurarsi in ramanzine moraleggianti.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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