Manco il tempo di iniziare che il GF Vip 7 si è già trasformato in un vespaio. Le nomination delle donne sono state un caos totale, con accuse incrociate velenose (Cristina Quaranta, Antonella Fiordelisi e Patrizia Rossetti le più agguerrite). Questo è ciò che si è visto durante la diretta fiume su Canale Cinque. Quel che non è andato in onda è stato un pesante e duro sfogo di Attilio Romita contro Alfonso Signorini: l’ex mezzo busto del Tg1, catturato dalla diretta h24, si è scagliato contro il conduttore con toni totalmente fuori luogo. All’origine del malumore del giornalista, il fatto che il demiurgo del reality show non gli ha mai dato la parola nel corso della puntata di giovedì 22 settembre.
“Non mi ha fatto dire una parola, come se non ci fossi. Io non ho manco ricevuto il contratto firmato indietro”, ha tuonato Romita che ha poi proseguito, sempre con toni tutt’altro che amichevoli. “Non riesco a capire, ha insistito con me”, ha aggiunto, per poi concludere: “Non so che ca…o vuole da me, per poi trattarmi in questo modo”.
Dichiarazioni che suonano stonate per il semplice fatto che lo show è solo alla seconda puntata ed, essendoci in gioco parecchi concorrenti, non a tutti può essere dato spazio in così poco tempo. Evidentemente Romita la pensa in maniera differente. E pensare che dovrebbe ben conoscere i meccanismi della tv.
Grande Fratello Vip 7, Romita e le frasi contro la Regina Elisabetta e i reali inglesi
Romita è finito al centro delle polemiche anche per alcune frasi pronunciate lungo la giornata di mercoledì nella Casa. L’ex volto del Tg1 ha parlato della Regina Elisabetta II e in generale della Royal Family, utilizzando termini forti e discutibili. La regia del reality, non appena ha captato la piega che stava prendendo il discorso, è subito corsa ai ripari ed ha staccato. Meglio evitare patate bollenti nei primi giorni di messa in onda.
Fatto sta che qualcosa è comunque trapelato e Romita è stato criticato sui social da parecchi spettatori della trasmissione. Ora i fuorionda su Signorini: senza dubbio il giornalista poteva iniziare meglio l’avventura nel loft di Cinecittà.