Gianluigi Nuzzi: il giornalista e conduttore di Quarto Grado felice con la moglie e i figli
Gianluigi Nuzzi, 48 anni, è uno dei giornalisti più apprezzati del piccolo schermo. Ma il conduttore di Quarto Grado è anche un marito e un padre sereno. Nuzzi è sposato con Valentina e ha due figli, Edoardo e Giovanni, di 10 e 7 anni. “Quando non lavoro cerco di stare il più possibile con la mia famiglia” ha dichiarato al settimanale Visto Gianluigi, che è anche un grande appassionato di scacchi e mostre d’arte.
Gianluigi Nuzzi è sposato con Valentina: “Mi sostiene sempre“
Gianluigi è felice accanto alla moglie, con la quale sta insieme ormai da tempo. Una moglie, Valentina, che non ha paura a sostenerlo e incoraggiarlo. Anche nei momenti più difficili. “Mi incoraggia a scrivere libri, perché dice che quando non scrivo sono un uomo incompleto. Ed è vero. Scrivere mi rigenera, mi dà ossigeno. Entro in un’altra dimensione, mi dimentico perfino di mangiare” ha confidato il giornalista Nuzzi. L’ultimo libro del giornalista, Via Crucis, è diventato un vero e proprio caso letterario tanto da portare l’autore sotto processo nello stato papale (e poi assolto) per aver rivelato notizie e documenti riservati. Qualche anno fa è stato invece pubblicato un altro libro sul Vaticano, Vaticano Spa, un best seller internazionale tradotto in ben 14 lingue.
Gianluigi Nuzzi cicatrice: tutta colpa di un incidente in motorino
Bravura e determinazione non sono gli unici segni caratteristici di Gianluigi Nuzzi. Il giornalista è segnato in volto da una cicatrice, frutto di un brutto incidente avvenuto quando era molto giovane. “Era agosto del 1998, ero in vacanza in Grecia e stavo andando in motorino a raggiungere in spiaggia i miei genitori, quando ho avuto uno scontro frontale con una jeep” ha raccontato l’uomo. E poi ancora: “Ricordo un dolore tremendo e poi lunghi mesi in ospedale. Il mio viso non è più tornato quello di prima, ma ho imparato ad accettarlo”. Un avvenimento che ha segnato la vita di Nuzzi, tanto che non è stato facile tornare alla normalità. “Oggi ricordo ancora quel terribile episodio della mia vita con grande emozione, ma senza più dolore. C’è anche l’orgoglio di aver superato le paure, prima fra tutte quella di risalire su un motorino. Un anno dopo ero di nuovo in sella” ha spiegato Nuzzi.