Perché Massimo Giletti non si è presentato in studio in occasione della terza puntata di Scherzi a Parte? Sono in molti ad essersi convinti che, dopo la candid camera, il celebre conduttore si sia offeso a tal punto ad aver rifiutato l’invito del collega Enrico Papi. Ma qual è la verità?
Il retroscena ce l’ha raccontato Massimo Giletti in persona, in una recente intervista concessa a Fanpage. Quando Andrea Parrella ha chiesto al presentatore come l’avesse presa, il celebre volto di La7 ha raccontato:
Intanto è uno scherzo di due anni fa, si capisce dal fatto che non avevo la scorta. Non ero in studio per rispetto ad un contratto con La7, ma l’arrabbiatura era ampiamente smaltita. Anzi, devo dire che sono stati molto bravi a fare lo scherzo, hanno avuto un’ottima idea.
Nell’agosto del 2020, il giornalista aveva dichiarato di essere stato costretto a farsi seguire da un gruppo di guardie del corpo, dopo le minacce ricevute dal boss mafioso Filippo Gavriano. Questo è dunque il motivo per cui la produzione del programma di Papi ha avuto così tanto la vita facile.
Lo scherzo a Massimo Giletti a Scherzi a parte: ecco com’è andata
La burla è stata architettata ai danni del giornalista di La7 con la complicità della sua assistente. Questo il racconto: tutto si è svolto a Pescara, in occasione della presentazione dell’ultimo libro di Giletti, intitolato Le Dannate. Il presentatore viene invitato da una fittizia associazione filantropica, chiamata “Il cenacolo di D’Annunzio”. Dopo aver presentato il libro come se niente fosse, al conduttore viene presentato Mario de Benedictis, che si finge un erede di Gabriele d’Annunzio. Quest’ultimo consegna a Giletti una penna appartenuta all’avo dal valore (ovviamente fasullo) di 120 mila euro. Con l’oggetto Giletti firma le copie del libro ai fan, non senza una certa dose di ansia. Quando l’incontro si conclude Giletti pensa di potersene tornare a casa tranquillo, ma il tranello è dietro l’angolo.
Mentre si trova in auto De Benedictis lo chiama accusandolo di avergli rubato la penna, quando in realtà ad averla trafugata è il suo autista personale. La farsa si conclude con Giletti furioso, pronto a chiamare i carabinieri. Quando la produzione gli rivela dello scherzo lui non accenna nemmeno un sorriso e, anzi, ripete di non avere alcuna intenzione di firmare la liberatoria per far mandare in onda il siparietto in trasmissione. Un documento che, alla luce dei fatti, alla fin fine ha deciso di approvare, per di più a cuor leggero.