Sono stati chiesti 7 anni e mezzo di carcere per Andrea Piazzolla, l’ex assistente e factotum della compianta Gina Lollobrigida. A formulare la richiesta è stata la pm di Roma Eleonora Fini. L’accusa che pende sul manager è quella di circonvenzione di incapace per aver sottratto beni dal patrimonio dell’attrice tra il 2013 e il 2018.
Il pubblico ministero ha sostenuto che la diva versava in un evidente “stato di fragilità”, parlando di un “rapporto di squilibrio” con Piazzolla. Rapporto, ha riferito la pm in aula, che “nasce nel momento in cui Gina inizia a pensare che senza di lui niente sarebbe stato più possibile, perché nessuno avrebbe potuto sopperire all’attività del Piazzolla. E questo le viene anche fatto credere. C’è stata poi una forma di isolamento che è stata operata dall’imputato. Ad esempio nel momento in cui alcune telefonate venivano filtrate e non girate”.
I periti e i consulenti, durante il dibattimento in tribunale, si sono detti concordi circa un “indebolimento della capacità di intendere e autodeterminarsi e di decidere autonomamente” da parte dell’attrice, icona mondiale del cinema.
Secondo il difensore di parte civile, il legale Michele Gentiloni Silveri, “un caso di circonvenzione di incapace così agghiacciante non mi è mai capitato. Piazzolla, in un piano lucido perseguito fini agli ultimi giorni, da una parte ha solleticato l’io narcisistico di Gina Lollobrigida e dall’altra si pone in termini di necessità della sua presenza a fianco di Gina. Si presenta come il salvatore, in ogni situazione. Ma l’elemento salvifico è possibile solo se il soggetto è isolato“.
Piazzolla è stato inoltre rinviato a giudizio per aver messo le mani sulla Jaguar di Gina Lollobrigida. Dalla vendita della vettura sono arrivati introiti pari a 130mila euro, giunti nel conto corrente della banca sul quale era autorizzato a operare. Il rinvio a giudizio è stato stabilito anche per l’accusa di l’autoriciclaggio, riferito a parte della somma.
Secondo chi indaga Piazzolla ha ostacolato “concretamente l’identificazione della loro provenienza delittuosa”. Gli inquirenti fanno risalire la vicenda risale al 2019 quando il patrimonio dell’attrice era stato ormai dilapidato. La Jaguar sarebbe stata venduta a terzi e il ricavato sarebbe finito sul conto di una banca monegasca che aveva cura del patrimonio della ‘Bersagliera’.
Piazzolla e la difesa in tv
In svariate occasioni Andrea Piazzolla ha frequentato gli studi televisivi, da quelli di Barbara d’Urso a quelli di Mara Venier. La sua ultima apparizione sul piccolo schermo è stata proprio a Domenica In. Il giovane manager si è sempre difeso dalle accuse, assicurando di essere innocente e di aver sempre operato per il bene di Gina Lollobrigida. Ora dovrà andare a processo e difendersi in tribunale.
Chi invece ha lasciato intendere chiaramente di non credere alla buona fede di Andrea Piazzolla è il figlio della ‘Bersagliera’, Milko Skofic, che senza mezzi termini ha parlato di menzogne, bugie e manipolazioni in riferimento al rapporto che Piazzolla ha avuto con sua madre.