Il cinema è noioso, meglio fare altro. Il ragionamento è firmato dalla poetessa e fotografa Giorgia Soleri, ossia la fidanzata di Damiano David (frontman dei Maneskin). Bene, nulla da ridire, ognuno ha i propri gusti. Certo è che se dopo che hai detto una cosa simile ti presenti sul red carpet della Mostra del Cinema di Venezia, qualcuno potrebbe anche criticarti e darti dell’incoerente. Ed è proprio quello che è capitato nei giorni scorsi alla scrittrice che, dopo aver incassato una pioggia di biasimi sulle piattaforme social, ha tentato di giustificarsi, peggiorando la sua situazione.
La fidanzata di Damiano David dei Maneskin travolta dalle critiche dopo aver sfilato sul red carpet a Venezia
“Ti piace il cinema?”, ha chiesto un fan alla Soleri, qualche mese fa, nel box delle domande Instagram. La ragazza ha risposto con un no convinto, argomentando il suo pensiero: “No, per niente, purtroppo è un linguaggio che mi annoia. Credo davvero di essere l’unica persona che abbia mai conosciuto a disperarsi quando qualcuno dice ‘guardiamo un film?’”. Insomma, alla poetessa la settima arte proprio non va giù, non le piace. Anzi sarebbe meglio usare ‘l’imperfetto’: il cinema non le piaceva. Eh sì, visto che ora pare aver cambiato idea, sfilando sul red carpet e addirittura andando a vedere un film lungo tre ore, cioè ‘Bardo’, opera del regista messicano pluripremiato Alejandro González Iñárritu.
Ma perché la Soleri è stata chiamata a sfilare sul red carpet a Venezia? Per rappresentare in passerella un noto brand di champagne. Dopo essere stata travolta dalle critiche e dopo essere tornata da Madrid (nella capitale spagnola si è recata per seguire un concerto dei Maneskin), la fotografa è spuntata sui social e ha tentato una giustifica:
“Sono appena tornata dal Festival di Venezia, è stata un’emozione incredibile e un’esperienza bellissima! […] Chi mi segue da un po’ di tempo sa che non sono una grandissima amante del cinema. A me piacciono i linguaggi artistici che richiedono un pezzo della propria esperienza per riuscire a comprenderli fino in fondo. Però nasco come fotografa quindi i pochi film che mi hanno emozionato avevano una grandissima fotografia. […] A causa del mio pregiudizio nei confronti del cinema avevo paura di non apprezzare al 100% il film, ma sono stata sorpresa e non mi sono annoiata neanche un secondo nonostante le tre ore di film (Bardo, ndr)”.
Forse sarebbe stato meglio tacere. Se a una persona i film non piacciono proprio può starsene a casa tranquillamente. Oppure potrebbe dire che, in fin dei conti, la visibilità e la notorietà fa gola. Molta gola. E che quindi se c’è la possibilità di mettere i piedi su un ambito tappeto rosso, ad esempio quello di Venezia e magari in qualità di testimonial di qualche brand, si può anche superare l'”allergia” al cinema. Sarebbe stato un discorso cinico, ma senza dubbio apprezzabile. Pazienza!