Giorgia Soleri pubblica una decina di stories su Instagram che propongono una sua riflessione sulla medicina estetica. È partito tutto da un semplice intervento e da una curiosità posta al suo otorino. L’influencer ha chiesto se potesse intervenire sulla punta del naso e da ciò è scaturito uno sproloquio sulla bellezza naturale e sull’utilizzo della medicina estetica. La donna che ha costruito sull’auto-accettazione un profilo social particolarmente proficuo, cade in una contraddizione imprevista.
Giorgia Soleri ora è contro il ‘naturale’, tanto da trovarlo ‘spaventoso’
L’autrice e attivista si è sempre battuta in nome dei diritti delle donne e soprattutto del principio di autodeterminazione. Giorgia Soleri, al contempo, doveva trovare il modo di inserire skincare routine e make-up nella sua linea narrativa. Già in passato il suo approccio contradditorio fece drizzare le antenne all’editorialista de Il Fatto Quotidiano, Selvaggia Lucarelli. La giudice di Ballando con le stelle sottolineò il tentativo dell’influencer romana di associare ogni sua comune azione al femminismo:
“Persona normale: mi trucco così nascondo le mie occhiaie. Giorgia Soleri: mi trucco perché il make-up è strumento di espressione…Persona normale: mi piace essere famoso e fare soldi. Giorgia Soleri: sono femminista”
Insomma, talvolta è sufficiente lasciarsi guidare dai propri impulsi, senza necessariamente dover giustificare le proprie azioni con una riflessione psico-filosofica. Ebbene, sembra che l’ex fidanzata storica di Damiano David – la diretta interessata non ama essere associata sistematicamente al frontman dei Maneskin – sia caduta nuovamente nella stessa buca. Un semplice intervento dall’otorino si è trasformato in un “credo nella libertà di autodeterminazione dei corpi e trovo spaventosa questa percezione di superiorità del naturale“. Sì, proprio lei.
Il filo logico del monologo condiviso su Instagram lascia a desiderare. Se in un primo momento Giorgia Soleri difende le cure estetiche, passa poi a sostenere che si tratti comunque di un lusso riservato alle classi privilegiate. Manifesta la sua solidarietà a coloro che possiedono una fisicità diversa da quella prestabilita dagli attuali canoni estetici, sottolineando: “E se ho fatto questi pensieri io, non posso fare a meno di soffermarmi sulla pressione che vive chi ha un corpo non conforme”. Una riflessione che oggettivamente non le è uscita benissimo.
Ed ecco che poi sopraggiunge quella che potremmo definire “l’ammissione di colpa”, per la quale Giorgia dichiara di essere molto vicina all’industria della bellezza e di fare largo consumo di una serie di prodotti. Maschere, shampoo, oli e trucco, che lei definisce i suoi “giochi preferiti”. Torna infine al suo otorino, che le avrebbe sconsigliato qualsiasi tipo di intervento simile, poiché il suo naso è perfetto per il suo viso.
Dieci stories per giustificare l’utilizzo di prodotti per la cura personale, ma anche per mettere – in un certo senso – le mani avanti: “Ho scelto di non volermi sottoporre ad alcun tipo di intervento estetico” – parla la femminista che è in lei, poi il velato dietrofront: “Magari cambierò idea in futuro, magari no”. Sicuramente, laddove dovesse rivolgersi ad un chirurgo estetico, sarebbe per un sano principio di autodeterminazione.