Giorgia Surina, speaker radiofonica, attrice e scrittrice, ha festeggiato da poco 48 anni e nel corso di un’intervista rilasciata al Corriere della sera ha raccontato degli inizi della sua carriera avviata proprio grazie al’Università. Negli anni di Trl la Surina è stata la VJ di MTV per un’intera generazione: poco più che adolescente è diventata il volto e la voce di una intera leva a cavallo degli anni duemila. La sua carriera è come esplosa in un attimo per poi prendere pieghe diverse tra di loro nel corso del tempo: prima attrice, oggi è la conduttrice radiofonica di Rtl ma anche scrittrice affermata.
La carriera iniziata grazie all’Università
L’intervista è iniziata parlando degli albori della carriera di Giorgia Surina che, a quanto pare, ha avuto inizio tra i corridoi dell’Università IULM che frequentava all’epoca. La speaker radiofonica ha raccontato di aver vinto il concorso di Miss Iulm e da lì ha avuto inizio tutta la sua brillante carriera: “Fui incoronata da Alberoni con una ghirlanda di domopak. Come premio vinsi anche una collaborazione con un’agenzia di moda. Ho cominciato a fare provini, andavo ai casting, ma dopo aver fatto un po’ di pubblicità ho capito che volevo parlare. Non potevo fare la modella muta e basta, avevo bisogno di esprimermi in altri modi. Così mi fecero fare un provino per un programma televisivo su Junior Tv e mi presero. Inaspettatamente cominciò la mia avventura televisiva. Assolutamente per caso.”
Le interviste a grandi personaggi
La Surina ha poi anche avuto modo di citare alcune delle interviste più famose che ha potuto fare nel corso della sua carriera e che le hanno permesso di conoscere più da vicino personalità di spicco di quegli anni. In particolare sono due gli incontri che ha tenuto a ricordare: il primo sicuramente piacevole e del quale conserva un bel ricordo, il secondo meno.
Il primo personaggio che ha ricordato è stato Antony Hopkins del quale conserva un ricordo positivo e per il quale ha speso belle parole: “Quando ho incontrato Anthony Hopkins io ero terrorizzata, lui era un grande e io dovevo essere all’altezza. Dovevo sciogliere l’atmosfera e mettere a suo agio l’intervistato. Con un personaggio così grande io mi sentivo piccola e inadeguata, e invece fu gentilissimo: you can call me Tony, non avere fretta, ti racconto tutto quello che vuoi. Lì vedi la grandezza di un personaggio, lì capisci chi ha la stoffa.”
Del secondo incontro invece Giorgia Surina non conserva un bel ricordo. Si tratta infatti della volta in cui le fu assegnato il compito di intervistare la cantautrice e produttrice discografica statunitense Mary J. Blige: “Eravamo io e Marco Maccarini ai primi nostri Trl, e parlava solo con lui. Era imbarazzante, io facevo la domanda e lei si girava da lui. Ci rimasi molto male.” Un comportamento che giustamente non è andato molto a genio alla Surina.
Il “compagno di video-merende” Marco Maccarini e Alessandro Cattelan
Quando le è stato chiesto di definire che tipo di rapporto accomunasse lei e il suo compagno di lavoro Marco Maccarini, conduttore televisivo e radiofonico di origini piemontesi, la speaker non ha avuto alcuna esitazione a definire lei e Maccarini paragonandosi a Sandra e Raimondo Vianello: “Due fratellastri, due compari. Abbiamo sempre vissuto benissimo i set insieme, zero gelosie, è una delle persone con cui ho lavorato meglio. Finita la diretta però, io da una parte, lui d’altra. Forse è stato proprio questo il segreto: non siamo mai diventati veri amici, ma quando ci vediamo è come se non fosse passato un giorno.”
E sul collega Alessandro Cattelan ha rivelato: “Un grandissimo professionista. Era già bravo allora, lavorare con i bravi ti fa dare il massimo, hai una spinta in più a non voler deludere chi ti sta a fianco.”
Zelig Off e “Don Matteo”
Infine, ricordando alcune delle sue esperienze lavorative in televisione la Surina non ha potuto fare a meno di parlare di Zelig Off e della stagione della fiction di Rai 1 Don Matteo che l’ha vista protagonista insieme a Terence Hill. Riguardo la conduzione di Zelig Off ha dichiarato: “Lavoravo ancora per Mtv e sia Bisio sia Gino e Michele mi chiedevano di usare inglesismi, di parlare a manetta, di fare la caricatura di me stessa. Mi vedevano come quella strana. All’epoca noi di Mtv venivamo visti come quelli strani, quelli della tv alternativa, mi dicevano: fallo come lo fate voi a Mtv.”
E sul ricordo più bello di quel programma ha rammentato di essere stata colpa molto dalle esibizioni di Checco Zalone e Geppy Cucciari: “Si capiva che avevano un a marcia in più, veniva giù il teatro, avevano un talento creativo dirompente. Lei portava sul palco il personaggio di Wonder Woman, Checco faceva il cantante neomelodico con quella maglietta rosa stretta stretta.” Parlando poi della sua recitazione in Don Matteo la Surina ha tenuto a spendere qualche parola su Terence Hill, a sua detta un uomo straordinariamente umile e un professionista impareggiabile: “Una volta si mise a riposare sui gradini, era lì, con il cappello sul viso come Trinità, steso sulle scale, scomodissimo, con le braccia al petto e io ho pensato: ok è morto. Lui mi disse che le ragazze della sartoria erano in pausa pranzo e non voleva disturbarle.”