Quanto guadagna Giulia De Lellis? Di preciso, come lavora una influencer del suo calibro? Come nasce un post visualizzato da milioni di utenti e pagato migliaia di euro? Come si arriva dove lei è giunta, ovvero nell’olimpo dei creator digitali? A rispondere è stata la diretta interessata, in una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera. Tutto è cominciato quasi per gioco. E pensare che quasi 10 anni fa, nel 2016, quando la De Lellis ha iniziato la sua ascesa sui social, manco esisteva il termine influencer. Infatti quando partecipò al GF Vip 2, descrivendosi a livello professionale, disse di essere una esperta di tendenze, ossia una influencer. E si beccò una marea di sfottò. Che vuol dire? Ma che roba è? Questo si diceva allora…
“Cosa eravamo? Non so. Blogger? Io il blog non ce l’avevo: semplicemente amavo, e amo, il make up e già allora ne scrivevo sugli account”, ha ricordato l’ex volto di Uomini e Donne a proposito dei suoi inizi. E ancora: “Allora non c’erano contratti specifici. Quando ho capito che poteva essere un lavoro mi sono rivolta a un’agenzia di management: anche per loro era una novità“.
A dare una spinta al settore, tanto per cambiare, furono gli americani che compresero la devastante onda d’urto dei nuovi media. Non a caso ‘Giulietta’, il primo contratto, lo ha siglato con una ditta statunitense per il brand Urban Decay. Da allora di strada ne ha fatta parecchia nel mondo imprenditoriale, arrivando nel 2023 a lanciare la sua linea di prodotti: “Grazie a questo lavoro a maggio ho coronato il sogno di lanciare un mio brand di prodotti per la pelle, Audrer“.
Giulia De Lellis sale in cattedra all’università Bocconi
E non è finita qui, perché, udite udite, la De Lellis tra poco salirà in cattedra nientepopodimeno che nella prestigiosa università milanese Bocconi. L’influencer, in particolare, ha attirato l’attenzione della Sda Bocconi. La Business school dell’ateneo meneghino ha infatti invitato l’influencer-imprenditrice 28enne a raccontarsi al master in Fashion, experience & design management. Terrà una lezione agli studenti mercoledì 20 marzo.
“Audrer è totalmente autofinanziata: che possa diventare un caso di studio della Sda Bocconi è un riconoscimento importante – ha spiegato -. Investimento iniziale: intorno ai 500 mila euro. Il 2023 è vicino al pareggio, ora siamo in attivo“.
I fondi per partire li ha messi tutti lei?
“Prima dell’esperienza in televisione (la notorietà per lei è arrivata con Uomini e donne, poi con il Grande fratello vip, ndr) facevo la commessa in un negozio di abbigliamento a Pomezia: 1.200 euro al mese. Quando sono arrivati i primi contratti grazie ai social quasi mi vergognavo: con un pacchetto di post potevo andare oltre quanto prendevo stando in negozio un mese intero. Ho cominciato a mettere da parte i risparmi, pensavo: ho questa fortuna, voglio usarla per creare qualcosa di mio. Alla fine è nata Audrer. Tra team Audrer e team beauty influencer do lavoro a 12 persone in tutto”.
Quanto guadagna Giulia De Lellis
Passo indietro. Come ha iniziato a sponsorizzare prodotti? La questione naturalmente si lega alla notorietà. Ha iniziato ad avere molti followers. Così è diventata appetibile per i brand: “Semplificando, le aziende hanno cominciato a cercarmi, a inviarmi prodotti. Loro stesse proponevano contratti per una promozione strutturata. Ho pensato di affidarmi a un’agenzia perché non avevo idea di come muovermi”.
Si mormora che lei possa guadagnare fino a 16 mila euro con un post. “Se vabbè…”, la risposta di ‘Giulietta’, che poi ha rivelato che i contratti funzionano in maniera differente. Non si parla di singolo post, bensì di progetti di comunicazione:
“Non penso di aver mai venduto il singolo post, neanche agli inizi. Credo nelle campagne serie, le studio dall’inizio alla fine e possono essere molto diverse: includere post, contenuti video. Non ha senso dare numeri generici. Se vogliamo un ordine di grandezza posso dire che rispetto agli esordi il valore che mi viene riconosciuto è decuplicato”.
C’è l’idea, ovviamente sbagliata, che chiunque possa fare l’influencer. Qualcuno crede che basti avere un po’ di fortuna e il gioco è fatto. Naturalmente non funziona così:
“Dico che ci sarebbero milioni di influencer tutti di successo. Invece no: chissà come mai. Servono preparazione, fantasia, un pizzico di fortuna. Io ho un mio modo di comunicare: diretto, schietto. Non è che faccio un post e guadagno: penso ai claim, al set, decido come fare le foto, la musica. I dettagli fanno parecchio. Dietro ai miei social ci sono io? Gli account li seguo io. Al di là del mio ruolo in prima persona, oggi ho allargato l’attività a una piccola agenzia di comunicazione: ci sono aziende a cui faccio consulenza, ad esempio brand storici che però faticano ad arrivare ai più giovani”.
E sì, la De Lellis e il suo team lavorano infatti anche nel dietro le quinte di marchi storici senza apparire. Consulenza appunto: “Preparo con loro una strategia, consiglio come secondo me il messaggio va svecchiato. Resto dietro le quinte e loro scelgono la pubblicità sui canali classici”.
Giulia De Lellis su Chiara Ferragni
Capitolo beneficienza e social, tema caldissimo in questo periodo dopo che Chiara Ferragni è finita in una bufera devastante. La De Lellis sulla questione è netta: “La chiarezza è fondamentale: se stai pubblicizzando un prodotto scrivi “adv”, se ti è stato regalato “gift”, altrimenti è “no sponsor”. Per noi che operiamo nel web è sempre stato così: bene che diventi legge ciò che era affidato all’autoregolamentazione”. Pare che non tutti seguissero tali regole… “Se siamo qui a parlarne no”, tuona, a ragione, ‘Giulietta’.
Chiara Ferragni dice di aver commesso un errore di comunicazione. “Se sei così grande, così in alto, serve altrettanta attenzione per gestire la cosa”, il commento tranchant della De Lellis. Poi la carota: “Chiara Ferragni è una bravissima imprenditrice, un’ottima mamma: spero che tutto finisca per il meglio”.