Amici Giulia Molino, l’inferno dell’anoressia nella canzone Nietzsche
Giulia Molino ha rilasciato un’intervista ad Azzurra Della Penna per Chi e ha parlato del suo passato difficile, dell’incubo anoressia che l’ha risucchiata in un vortice apparentemente senza fine. Del suo rapporto col cibo e dei momenti terribili che ha passato sapevamo l’indispensabile ma durante quest’intervista Giulia si è aperta ancor di più, senz’altro per essere d’aiuto anche a chi non riesce a vedere la luce in fondo al tunnel: “L’anoressia – ha raccontato la Molino, seconda classificata dei cantanti di Amici 19 – è un disturbo molto diffuso e la mia speranza è che tanti possano ascoltare la mia canzone, ritrovarsi e magari trovare la forza per, come dire, sollevarsi. Grazie ad Amici ho capito che posso anche essere un esempio, volendo, positivo”. Anche per questo motivo la sua canzone Nietzsche adesso assume molto più valore.
Giulia, l’anoressia e i genitori: “Non è stato bello”
“Adesso – ha così proseguito Giulia – quando penso magari di privarmi di qualcosa, il mio pensiero è che ho una responsabilità e che è quella di essere forte – tutti dovrebbero rendersi conto che sono forti abbastanza – questo brano mi dice, ogni volta, di essere consapevole delle mie scelte, che non devono mai farmi male”. Giulia non ha mancato di parlare anche dei suoi genitori che hanno cercato di starle vicino anche senza sapere come comportarsi: “Per i miei? Non è stato bello […] purtroppo una guida per essere genitori in questi casi non ce l’ho ben chiara. So che io avevo bisogno di attirare l’attenzione: nello sparire fisicamente, io cercavo di attirare l’attenzione su di me. Io – ha poi sottolineato – volevo tanto che mia mamma mi vedesse, ma, allo stesso tempo, era lei la mia peggiore nemica. Immagino quanto sia stata male e la ringrazierò sempre per non avermi lasciato andare”. Parole difficili anche solo da leggere, quelle di Giulia, che dopo essere arrivata a pesare 40 chili, “almeno 20 chili sotto il mio peso forma”, è però riuscita a rialzarsi.
News Giulia, quando è cambiato tutto: “Ero stanca di non vivere”
“Di anoressia – ha continuato la Molino – si vive male – e si muore – possiamo stare tutto il giorno a parlarne, ma non vorrei che qualcuno si demoralizzasse”. Il messaggio bello è arrivato alla fine dell’intervista, e sarebbe fantastico se la vita di Giulia, il suo esempio e la sua passione riuscissero in qualche modo a tracciare, o almeno a indicarla, la strada a chi una via ancora non riesce a trovarla: la Molino ha spiegato che “a un certo punto ero solo stanca, stanca di non riuscire a inseguire il mio sogno, il canto. Ed ero stanca di non vivere, di stare in quel buco nero, un giorno ho aperto gli occhi e mi son detta: ‘L’anoressia mi rende la persona più egoista del mondo, invece io voglio portare gioia e vita con la mia voce’. La musica – ha concluso – è la mia compagna ed è la mia arma. E io vivo con lei e…’ E se smetti di guardare l’abisso, l’abisso non ti guarda più”. Grazie a Giulia per questa preziosa testimonianza.