Da mercoledì 18 maggio Raoul Bova e Rocio Munoz Morales sono i protagonisti della nuova fiction Mediaset Giustizia per tutti. Tre puntate in onda su Canale 5 in prima serata. L’attore 50enne indossa i panni di Roberto, un fotografo di moda ingiustamente accusato dell’omicidio della moglie mentre l’interprete spagnola ha il ruolo della scaltra avvocatessa Victoria, che lo aiuterà a cambiare vita dopo la sua scarcerazione.
Una serie tv, dunque, incentrata sugli errori giudiziari e sulla voglia di verità che ne consegue. Per interprete meglio la parte Raoul Bova è stato addirittura in un carcere vero, a Torino, dove Giustizia per tutti è stato girato ed è ambientato. Una location molto amata da Rocio Munoz Morales, che ha paragonato il capoluogo piemontese alla sua Spagna e alle città vivibili a misura di famiglia.
Nel cast di Giustizia per tutti c’è anche Anna Favella, attrice diventata famosa grazie a Terra Ribelle su Rai Uno e poi vista in altre fiction di successo quali: Il bello delle donne…alcuni anni dopo, Le Tre Rose di Eva, Un medico in famiglia, Centovetrine.
Raoul Bova e Rocio Munoz Morales hanno lavorato insieme per la prima volta nel 2011. Grazie al film Immaturi-Il viaggio si sono conosciuti e innamorati. Oggi sono inseparabili e hanno due figlie: Luna e Alma.
La trama di Giustizia per tutti
Roberto, apprezzato e stimato fotografo, viene ingiustamente condannato a trent’anni con l’accusa di aver assassinato sua moglie, facoltoso avvocato. L’uomo inizia così a combattere per avere giustizia: in carcere si laurea in Giurisprudenza e riesce a dimostrare la sua innocenza.
Però una volta libero Roberto si trova a dover ricostruire la sua esistenza: con sua figlia il rapporto è compromesso e la stessa cosa vale per Daniela, la cognata che ha cresciuto la sua unica erede. La grande occasione arriva da Victoria Bonetto, la figlia del titolare dello studio dove lavorava la moglie di Roberto.
La donna è impressionata dal talento dell’ex fotografo e così gli chiede di iniziare a difendere chi, come lui, è stato accusato senza prove di crimini atroci.