Ok, la Rai deve essere “Mamma”, proteggere, dare un senso di familiarità etc etc. Però è pur vero che anche nelle famiglie migliori e più educate è fisiologico che ogni tanto scappi una parolaccia. Vedere nel 2023 che un conduttore, in questo caso Carlo Conti, in uno show musicale, in questo caso I Migliori Anni, non pronunci il “Vaffa” che, tra l’altro, è il titolo di una canzone artistica tra le più amate dagli italiani, fa un certo effetto. E soprattutto viene da chiedersi: ma perché?
Il buon Carlo pensava forse che la sua impeccabile reputazione potesse essere sporcata? Suvvia. Naturalmente, visto che il presentatore toscano nemmeno si è macchiato di cotanto peccato, figurarsi se a Marco Masini sarebbe stato concesso di intonare a squarciagola la sua intramontabile hit rabbiosa e potente. Così il pubblico ha dovuto accontentarsi di una clip datata di una vecchia performance (giusto qualche secondo, sia mai che venisse urtata la sensibilità di qualche non meglio precisato utente)…
Anche perché, pochi minuti prima, si era già fatto uno strappo alla regola, facendo cantare all’artista “Bella Str*nza”. Prontamente Conti è corso a giustificarsi: “Direi che con le parolacce abbiamo finito”. Ora, si parla tanto di rinnovamento della Rai e di svecchiamento. Ecco, si dovrebbe partire anche da queste piccole cose.
Ovviamente non si vuole dire che per avvicinarsi al pubblico più giovane bisogna dire parolacce a casaccio, ci mancherebbe, quella è maleducazione. Punto! Semplicemente basterebbe non assumere atteggiamenti che paiono permeati di bigottismo stucchevole. Presentare un brano, seppur c’è dentro una parolaccia, come dio comanda sarebbe cosa buona e giusta. Conti invece ci è girato attorno scandendo un “Vai a quel paese”, piuttosto che scandire “Vaffanc*lo”.
Non a caso, più di un telespettatore si è riversato sui social, sottolineando che se Masini avesse cantato il suo celebre brano non si sarebbe scandalizzato nessuno. E la Rai, tantomeno Conti, avrebbero fatto una figuraccia. E invece siamo alle solite, con ‘Mamma Rai’ che troppo spesso vive in una dimensione tutta sua. Amen!