Sicuramente il cognome Moser a oggi è famoso nel mondo dello spettacolo grazie a Ignazio Moser, ex gieffino e attuale compagno nonché futuro sposo di Cecilia Rodríguez. Il primo però a dare lustro a questo cognome in Italia e nel mondo fu il padre di Ignazio, Francesco Moser. proprio in questi giorni il celebre ciclista si appresta a raggiungere un altro importante traguardo: i 72 anni. Lunedì 19 giugno infatti sarà il compleanno di Moser che, per l’occasione, avrebbe deciso di festeggiare partendo per la Grecia, dopo aver passato un lungo weekend in sella alla sua bici e in compagnia di alcuni amici a Valdobbiadene, tra le colline del Prosecco.
Come in molti della sua generazione e non solo ricorderanno Moser è famoso per essere il ciclista con il maggior numero di successi alle spalle: una vittoria al Giro d’Italia, due campionati del mondo e infine ben 273 trofei su strada. A oggi Moser si dedica alla coltivazione di vigneti e alla produzione di vino nella sua tenuta di Maso Villa Warth in Trentino. In occasione del suo 72esimo compleanno il ciclista ha rilasciato una breve intervista al Corriere della sera, nel corso della quale ha parlato del suo rapporto attuale con i tre figli.
Il rapporto con i figli e l’azienda vinicola
Alla domanda sui figli, il ciclista ha aperto il discorso parlando di Ignazio, senza risparmiarsi una frecciatina poco velata nei suoi confronti: “Ignazio sta poco in Trentino, ha la sua carriera nel mondo dello spettacolo. E’ stato adesso al Maso Warth qualche giorno, mi ha aiutato nei lavori, poi è scappato a Milano, ha la sua vita. Carlo si occupa dell’azienda. Francesca ora lavora con il marito, poi ha i bimbi da seguire. Vorrei che i miei figli facessero quello che decido io, ma non è possibile, hanno le loro idee, alla fine fanno solo quello che vogliono. Ma c’è sempre il piacere di ritrovarci e stare insieme” ha affermato il campione.
Come già anticipato, Francesco Moser negli ultimi anni si è dedicato alla produzione vinicola nella splendida cornice ella sua tenuta: Maso Villa Warth. Un vero e proprio gioiello immerso nelle colline del Trentino il cui vero fulcro, oltre al vino in tutte le sue declinazioni, è il “museo Moser”. Il salone adibito a museo è stato allestito con grande eleganza e ospita numerose biciclette d’epoca, accessori, medaglie, cimeli di famiglia e per finire i trofei che hanno segnato la storia degli ultimi 50 anni del ciclismo italiano. Al suo Maso Francesco Moser dedica tutto se stesso e lo si capisce dalle sue parole: “Sono tornato da poco dagli Stati Uniti. E gli ultimi tre giorni li ho passati al Maso Warth, nella mia azienda, a sistemare il nuovo impianto di irrigazione. Quando si tratta di lavori delicati in azienda voglio esserci, essere sicuro che vengano fatti bene.”
La vita a 70 anni
Alla fatidica domanda: “Moser come vive questo compleanno?”, il campione ha risposto affermando di essere ancora pienamente attivo e di cercare di mantenersi tale dedicando del tempo anche al divertimento: “Il tempo passa troppo in fretta, mi sembrava ieri che ne ho compiuti 71, invece sono già 72. Quando ero giovane ci tenevo di più ai compleanni. Ma non mi lamento, ho una vita piena, vado ancora in bicicletta, sono sempre in giro, cerco di fare le cose che mi piacciono e anche divertirmi.”
Infine Moser, anche quest’anno presente al Giro d’Italia, ha affermato di sentirsi bene fisicamente e che il merito è tutto dello sport, al quale si è sempre dedicato e che continua a praticare con attività adatte alla sua età e senza esagerare: “Dopo i 65 anni il mondo cambia, la condizione fisica non è più la stessa e bisogna adeguarsi. Ci si può allenare anche tutti i giorni, ma il cambiamento si sente. Nelle visite medico-sportive che faccio ogni anno per allenarmi, i medici dicono che il mio rendimento è il 20% in più rispetto a quelli della mia età, ma non mi metto a rischio. Troppe persone oltre i 65 anni fanno sport in modo sbagliato, con sforzi dannosi.”