Ilara Spada e Kim Rossi Stuart: il motivo per cui hanno scelto il nome Ian per il loro secondo figlio
Lo scorso 2 marzo Ilaria Spada e Kim Rossi Stuart sono convolati a nozze. Dopo nove anni, la coppia ha scelto di rendere ufficiale il loro amore nel santuario francescano di Fonte Colombo, a Rieti. Qualche mese dopo, precisamente a luglio, è nato Ian, il loro secondo figlio. Ricordiamo che Ilaria e Kim avevano allargato la loro famiglia quasi otto fa, con la nascita del piccolo Ettore. Ora la coppia si gode l’arrivo di Ian e sul settimanale Oggi l’attrice rivela il motivo per cui hanno scelto questo nome per il loro secondo figlio. Ilaria ammette che a entrambi piaceva il nome Giovanni, ma volevano comunque qualcosa di più originale. Pertanto, hanno iniziato a interessarsi alle varianti straniere, polacca e olandese. Tenendo conto anche del fatto che la suocera è olandese, Ilaria e Kim hanno visto nel nome Ian il nome perfetto per il loro secondo figlio.
Ilara Spada e Kim Rossi Stuart: il nome del secondo figlio e l’importanza del matrimonio
“Ian, e ci è piaciuto subito. È corto, forte, veloce. Certo, come mi ha fatto notare un amico, a Roma lo chiameranno Ià”, dichiara la Spada nel corso della sua intervista. Dopo solo dieci mesi che si sono conosciuti, Kim e Ilaria accoglievano il loro primo figlio, ma per il matrimonio hanno comunque scelto di aspettare il momento giusto. “Perché l’importanza del matrimonio l’abbiamo scoperta poco a poco, con lentezza. L’amore ci è sempre parso abbastanza. Ma ammetto che è una sensazione bellissima dire: Mio marito”, spiega l’attrice. Ben nove anni per arrivare al matrimonio, sebbene fossero già una famiglia insieme al piccolo Ettore. Ora il loro amore è stato consolidato non solo dalle nozze, ma anche dalla nascita di Ian!
Ilara Spada e Kim Rossi Stuart felici con i piccoli Ettore e Ian
La famiglia si è allargata per Ilaria, Kim ed Ettore lo scorso mese di luglio. Ma come avrà reagito il primo figlio all’arrivo del piccolo Ian? Ebbene, nessuna gelosia da parte del bambino di quasi otto anni: “Essendo parecchio più grande, si sente responsabile. È lì che ci segue dappertutto e dice: Attenti alla testina, attenti al piedino!”