I telespettatori di Uomini e Donne si ricorderanno sicuramente di lui: Jack Vanore, al secolo Giacomo Vanore, deve la sua popolarità proprio alla trasmissione di Maria De Filippi. L’ex corteggiatore ha svolto ben tre ruoli diversi nel programma di Canale 5: arrivò in studio in qualità di corteggiatore per poi passare a sedersi sul trono e infine diventò opinionista accanto a Gianni Sperti e Tina Cipollari. Vanore nella giornata di ieri ha condiviso alcune stories relative al grave lutto che l’ha colpito. Stando alle parole dell’ex tronista una persona a lui molto cara sarebbe venuta a mancare e ieri si sarebbero celebrati i suoi funerali. Per l’occasione Vanore ha voluto dedicare qualche parola al caro scomparso.
La story su Instagram e le parole di Vanore
Jack Vanore ha condiviso su Instagram una storia strappalacrime contenente delle parole molto toccanti nei confronti del suo caro Lorenzo, scomparso improvvisamente e i cui funerali sono stati celebrati nella giornata di ieri.
“È raro che scrivo di qualcosa che non riguarda me direttamene ma comunque rimane molto personale lo stesso, purtroppo mi è venuta a mancare una persona molto vicina in un tragico incidente. Oggi c’è stato il funerale, a volte la vita è davvero ingiusta e quando non c’è altra soluzione si cerca di guardare in un’altra prospettiva (è molto difficile in questo caso). Ma sapere che fino alla fine hai aiutato gli altri ti fa onore perché con i tuoi gesti hai sempre insegnato come si vive e come si affronta la vita. Anche in questo gesto della tua generosità nel “donare” fino alla fine ha reso perfettamente l’idea dell’uomo che sei e che ricorderemo tutti noi. Ciao Lorenzo fai buon viaggio.”
Queste le parole che Vanore ha voluto condividere con i suoi followers per ricordare il caro scomparso. Parole che non sono passate inosservate e che in qualche modo fanno da collegamento alla story che l’ex tronista ha condiviso precedentemente a quella citata ora. Si tratta di un articolo de La Repubblica nel quale si parla di un intervento di trapianto di un cuore fermo da venti minuti, donato da un paziente colpito da morte cardiaca. Che non sia proprio il caro di Vanore ad essere il famoso donatore dell’articolo? In molti hanno fatto questo collegamento ma al momento, per privacy, non vi è stata alcuna conferma che si trattasse proprio di lui.
L’eccezionale trapianto di cuore
“Un cuore fermo da 20 minuti, da un donatore ormai deceduto, ha ridato la vita a un uomo che attendeva il trapianto, condannato altrimenti dalla malattia cardiaca” questa è la bellissima notizia che si apprende in queste ore. L’équipe del professor Gino Gerosa, del “Centro Gallucci” di Padova, è riuscita a fare battere nuovamente un cuore rimasto fermo per 20 minuti, senza mostrare alcuna attività elettrica, nel torace di un paziente in attesa di trapianto con una procedura mai usata prima.
“Il cuore funziona molto, molto bene” ha assicurato il professor Gerosa, che ha continuato spiegando: “L’eccezionalità sta proprio nei tempi. Nel mondo il trapianto di cuore da donatore in arresto cardiocircolatorio è realtà già da un po’ ma è autorizzato dopo 3-5 minuti dalla constatazione di elettrocardiogramma piatto. In Italia la legge impone di aspettarne 20. Ma noi ci abbiamo creduto e, una volta avuta l’autorizzazione dal Centro nazionale trapianti, ci siamo riusciti al primo tentativo.”
Il paziente, un 45enne già operato in età pediatrica, era in lista d’attesa da ben 2 anni. Ora grazie alla generosità di quell’uomo potrà avere una vita nuova. Il donatore, a quanto si apprende, era stato colpito da morte cardiaca che aveva causato irreversibili danni cerebrali rendendo vano ogni tentativo terapeutico.
Si tratta quindi di una nuova frontiera in campo medico quella varcata dall’equipe del professor Gerosa: “Questo risultato è straordinario”, ha affermato il dottore. “Potrebbe portare ad un incremento del 30% del numero di organi disponibili per i pazienti in lista di attesa.” Stando alle parole del medico però la vera soluzione all’annoso problema dei trapianti arriverà solo se e quando: “Avremo a disposizione un cuore artificiale, totale, italiano. La risposta sarà un cuore meccanico, prontamente disponibile, sullo scaffale. Allora non saremo più costretti ad aspettare la morte di un donatore per dare una soluzione a chi attende il trapianto.”