Jamie Dornan, come si diventa Grey attraverso le difficoltà della vita.
Jamie Dornan è l’uomo più ambito del momento e tra pochi giorni sarà l’idolo di tutte le fan della trilogia della scrittrice inglese E.L. James, nei panni del miliardario Christian Grey. Come il suo personaggio, anche Dornan è tormentato da ferite mai rimarginate, diverse tragedie che hanno segnato la sua vita e, forse, hanno anche contribuito a renderlo enigmatico e schivo, due caratteristiche che gli sono state molto utili per calarsi nel ruolo. L’attore racconta la propria esperienza di vita nel libro “Io sono Grey” di Alice Montgomery e spiega come sia stato colpito da terribili lutti. Quando aveva solo 16 anni alla madre fu diagnosticato un cancro al pancreas che la portò via in poco tempo; un anno dopo, quattro tra i suoi più cari amici morirono in un incidente stradale.
Jamie Dornan prima di essere Christian Grey si fa strada tra i lutti con l’aiuto dell’analista.
“Il periodo tra i 16 e i 17 anni è stato orrendo per me. Ne sono uscito solo grazie all’analisi“, rivela Dornan in un’intervista, aggiungendo che di quei lutti continua a chiedersi il perché, ma dopo aver perso gli affetti più cari, trova la forza per andare avanti e dare una spinta alla sua carriera. Diventa prima modello, poi attore e saranno proprio le esperienze a permettergli di calarsi perfettamente nel ruolo di Grey: un uomo di successo, affascinante e intelligente ma con tante ferite aperte che si manifestano nelle sue manie di controllo.
Jamie Dornan sempre nei panni dell’uomo pericoloso, prima in “The Fall” poi in “5o Sfumature di Grigio”
Comincia come modello, posando anche per Calvin Klein, poi nel 2006 si dà alla recitazione ma divente più famoso con la serie tv “Once Upon a Time” nel ruolo del cacciatore e, di recente, come protagonista in “The Fall“, in cui interpreta il serial killer Paul Spector. Tuttavia il personaggio a cui il suo nome rimarrà legato sarà di certo Christian Gray, sia per il successo che ci si aspetta dal film, in uscita il 12 febbraio, sia per le molte corrispondenze tra il ricco imprenditore del libro e l’attore, entrambi belli e tormentati.