Non è tutto oro quello che luccica. C’è un lato oscuro della celebrità di cui non si parla abbastanza: la pressione a cui vengono sottoposti gli artisti, può diventare schiacciante. Negli ultimi anni c’è stata un’importante sensibilizzazione nei riguardi della salute mentale, proprio grazie alle molte celebrità che si sono esposte, parlando della propria esperienza. L’ultimo in ordine di tempo a confidare le sue fragilità è stato Francesco Silvestre, che conosciamo tutti come Kekko, voce e frontman dei Modà. Di pochi giorni fa la notizia del suo ritiro dalle scene a causa della depressione, di cui già aveva parlato anche a Silvia Toffanin nel salotto di Verissimo. Kekko però non è il solo ad aver detto addio alle scene per prendersi cura della propria salute mentale. Ma prima di lui ce ne sono stati molti altri.
Prima di tornare a calcare il palco dell’Ariston nel 2023, i Modà erano stati fermi per molti anni. Kekko aveva deciso di aprire il suo cuore a Silvia Toffanin, alla quale raccontò di quanto la depressione era diventata invalidante nella vita di tutti i giorni, impedendogli di uscire e vivere normalmente. Tuttavia, dopo il successo e il ritorno sulle scene a Sanremo, i sostenitori della band credevano che il periodo buio fosse giunto al termine, sarebbe stato bello se fosse stato così. Due giorni fa Kekko ha annunciato ufficialmente il suo ritiro dalle scene.
Kekko Silvestre: l’annuncio del ritiro e le ragioni
Kekko ci ha provato e i suoi fan non l’hanno mai lasciato solo. Dopo mesi senza notizie e senza nuova musica, la preoccupazione si è fatta sempre più importante, finché due giorni fa Kekko ha trovato il coraggio di dare ai suoi sostenitori una notizia che tutti speravano non arrivasse mai.
Kekko ha scelto l’anniversario del primo concerto a San Siro, una tappa importante per ogni artista, per comunicare che per adesso dovrà fermarsi. La nuova musica era pronta, la band è sempre stata pronta a tornare ad abbracciare i fan, ma la depressione di Kekko ha avuto la meglio. Anzi, no, è meglio dire che Kekko ha deciso di fermarsi proprio per non far vincere la depressione, per combatterla. Non è un addio definitivo, ma per il momento, Silvestre non si sente di promettere di tornare. C’è da dire che è molto fortunato, i suoi fan lo hanno stretto in un enorme abbraccio virtuale e questo affetto non può fare altro che essergli di aiuto in questo momento.
Tiziano Ferro, Sangiovanni e gli altri: la depressione e il lato oscuro della musica
Kekko Silvestre è solo l’ultimo in ordine cronologico ad aver annunciato il ritiro dalle scene per prendersi cura di sé. Era arrivata come un fulmine a ciel sereno la notizia dell’abbandono di Sangiovanni, il giovanissimo finalista di Amici e big di Sanremo in cima a tutte le classifiche. Subito dopo Sanremo, in cui la sua canzone dedicata alla rottura con la ballerina Giulia Stabile non aveva riscosso il successo sperato, Sangio annunciò il suo ritiro.
Il cantante non voleva più fingere di stare bene: nonostante il suo sogno sia ancora quello di fare musica, non ha più le energie mentali e fisiche per andare avanti. A questa notizia, molti si sono scagliati contro la catena produttiva musicale dei talent show. Secondo alcuni, la pressione a cui i giovanissimi ragazzi di Amici vengono sottoposti è troppo forte: ragazzi spremuti come macchine da tormentoni estivi dalle case discografiche che non hanno gli strumenti per reggere e finiscono per crollare.
Prima ancora di Sangiovanni c’è stato Tiziano Ferro, che a seguito del divorzio dall’ex marito Victor non è più riuscito a fare musica. Anni di successi a livello mondiale, l’amore incontrastato dei fan in ogni angolo del pianeta non possono niente davanti al dolore. Tiziano ha persino abbandonato il suo storico manager, dicendo di non avere più la luce di un tempo. Tutti questi ritiri ci dimostrano quanto è in realtà oscuro il mondo dello spettacolo. Pressione dalle case discografiche, paura di deludere i fan, la stressante vita in tour, sono solo un paio delle cause della depressione degli artisti. Non serve essere famosi per affrontare dei periodi di fragilità: è un bene che personaggi così in vista tuttavia si espongano sul tema della salute mentale, così che anche la gente comune possa riconoscere i segnali e chiedere aiuto.