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Kledi Kadiu e il successo grazie a Maria De Filippi, ma non solo. Il coreografo albanese, da anni cittadino italiano e star della tv nostrana, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera in cui ha parlato della sua ascesa nel mondo della danza e in quello dello spettacolo. Ha sottolineato quanto sia amico di ‘Queen Mary’ e quanto le sia riconoscente, ma, giustamente, ha poi ribaltato l’ottica relativa alla sua storia professionale e a come molti la osservano, smarcandosi dal pensiero che se non avesse incontrato la conduttrice pavese non avrebbe combinato granché. Una sorta di sfogo più che comprensibile e, senza dubbio, logico e corretto.

Oggi Kledi ha 50 anni. Ha cominciato a studiare danza in Albania da giovanissimo. La sua carriera ha avuto inizio al teatro nazionale dell’opera del balletto di Tirana. Il primo incontro con l’Italia fu nel 1991, quando nella capitale albanese giunse una compagnia da Mantova. I direttori fecero una audizione al teatro dell’opera della città. Scelsero quelli che per loro erano i migliori otto ballerini. “Io ero tra questi: ci proposero di andare in Italia ed iniziare a lavorare con loro. Scelsi di partire. Io e altri restammo qui, altri tornarono indietro delusi. Al teatro dell’opera di Tirana ci rimasero male, di fatto avevano perso otto talenti”, ha ricordato Kledi.

Nel 1991 dunque approdò nel Bel Paese, nello stesso anno tornò poi in Albania. Nel 1992 decise di trasferirsi in Italia stabilmente. Trovò un mentore, Corrado Abbati con la sua “Giovane Compagnia delle operette”. Dopo ne trovò un secondo, Maria De Filippi: “Lavorai molto con Corrado, si rivelò una persona colta, molto sensibile, molto presente che mi diede una grossa mano quando arrivai in Italia. E poi Maria De Filippi. A lei sarò per sempre riconoscente. Devo però ammettere che nel mondo ma soprattutto in Italia c’è un concetto un po’ strano alla base della stima che molte persone hanno di rapporti di questo tipo”.

A questo punto Kledi si è tolto qualche sassolino dalle scarpe, affermando giustamente che da una parte è vero che Maria gli diede una mano, ma semplicemente perché vide in lui del talento. Insomma, non è che la conduttrice pavese gli abbia fatto l’elemosina perché era un bravo e simpatico ragazzo e nulla più. Gli ha dato opportunità per il semplice fatto che ha visto dell qualità. Altrimenti detto, come in qualsiasi questione professionale ben riuscita, ci hanno guadagnato in due:

“Alcuni discorsi, frasi fatte che ho sentito dire: ‘”Ah se non ci fosse stata Maria De Filippi, Kledi non sarebbe andato da nessuna parte”. Premessa, io all’epoca, e parliamo di molti anni fa, ero già molto soddisfatto del percorso che avevo fatto. Volevo diventare un ballerino del teatro dell’opera di Tirana. Poi la strada mi portò in Italia. Fu una sorpresa, un’occasione da cogliere. Qui ho lavorato e studiato molto. La vera domanda sarebbe: “Se lui ha fatto strada, non significa che ha delle qualità?”. Oggi da insegnante di danza, se noto un ballerino che è bravo lo segnalo, ovvero cerco di fargli fare strada. Quasi sempre ho azzeccato l’azzardo. E non significa che io abbia raccomandato qualcuno”.

Detto questo, Kledi ha ribadito una volta di più che con Maria, oltre ad averci lavorato parecchio, ha creato un legame di amicizia solido che dura da 24 anni. Oggi, in tv, ci va molto meno. Sposato con Charlotte Lazzari, ha due figli, vive a Rimini ed è impegnato nell’insegnamento.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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