Dopo aver parlato per la prima volta della malattia del figlio Gabriel su Instagram Kledi Kadiu è stato intervistato da Silvia Toffanin a Verissimo. Insieme alla moglie Charlotte Lazzari, sposata nel 2018, l’ex ballerino di Maria De Filippi ha raccontato il calvario del suo bambino, nato ad agosto 2021. La coppia ha anche un’altra figlia, Lea, che oggi ha sei anni.
La signora Kadiu, ex ballerina e insegnante di yoga, ha spiegato a Verissimo che tredici giorni dopo il parto ha notato in piena notte un movimento strano del suo bambino. Movimento che si è ripetuto il giorno dopo e che ha spinto la giovane a correre in ospedale.
I medici hanno subito notato che il piccolo Gabriel aveva un po’ di febbre e faceva dei movimenti simili a delle crisi epilettiche. Da qui la scelta di ricoverare immediatamente il bambino per affrontare al meglio la situazione. “Nostro figlio ha rischiato di morire, per colpa di un’infezione del sistema nervoso centrale”, hanno dichiarato Kledi e la moglie.
Gabriel è stato in terapia intensiva, inizialmente in isolamento, per oltre un mese e mezzo. Una volta uscito dall’ospedale è cominciato un lungo percorso di terapie, cure e ricadute.
Come sta oggi il figlio di Kledi Kadiu
“Gabriel è in netto miglioramento. Sarà lui a dirci con il tempo quali saranno i suoi punti di forza e la sua fragilità. Ogni miglioramento è per noi una gioia immensa. Lui sta crescendo con i suoi tempi”, ha affermato con il sorriso sulle labbra Charlotte Lazzari per poi aggiungere: “Sta facendo un percorso di riabilitazione a casa con delle persone che ci supportano”. Kledi Kadiu ha sottolineato che Gabriel quando sente la voce della sorella maggiore Lea cambia umore: un legame fraterno già molto sentito e di cui il ballerino e coreografo e la moglie sono molto orgogliosi.
Come si chiama la malattia del figlio di Kledi
Il figlio di Kledi Kadiu e Charlotte Lazzari è affetto da meningoencefalite. Si tratta di un’infiammazione che colpisce le meningi e il cervello. Le meningi sono le membrane che rivestono il sistema nervoso centrale e fungono da protezione per il cervello e il midollo spinale.
La gravità di un’infezione del sistema nervoso centrale resta sempre molto variabile, dipende da una grande quantità di fattori che partendo dall’origine dell’aggressione (virale o batterica) arrivano a dipendere anche dalla risposta del corpo alle terapie.
Una pronta diagnosi è essenziale a bloccare il progredire della malattia e ad abbassare il rischio di morte. Tuttavia vanno monitorate sempre le funzioni cerebrali e la funzionalità complessiva del sistema nervoso.