Continua a tenere banco la tragica morte di Paolo Calissano, trovato senza vita nel suo appartamento romano il 30 dicembre scorso. A lanciare l’allarme è stata la sua ex fidanzata, Fabiola Palese, con la quale l’attore era rimasto in ottimi rapporti dopo la conclusione della relazione durata dal 2013 al 2019. Proprio lei, dopo aver provato a contattare l’ex telefonicamente senza ricevere risposta, si è recata nella sua dimora, trovandolo morto. Fabiola è la cugina di Stefania Orlando, nota conduttrice che ben conosceva Calissano, considerandolo “uno di famiglia”. L’ex volto de I Fatti Vostri, ospitata nella puntata de La Vita in Diretta di lunedì 3 gennaio 2021, è tornata a parlare della vicenda che ha coinvolto l’ex interprete di Vivere.
La Vita in Diretta, decesso Paolo Calissano: parla Stefania Orlando
La Orlando ha spiegato che sua cugina sta vivendo un momento di profonda sofferenza: “Fabiola è devastata dal dolore. Ed ha anche qualche senso di colpa che per me non dovrebbe avere. Erano rimasti vicini anche quando si erano lasciati”. “Sono molto contenta che le persone che hanno lavorato con lui abbiano scritto di lui cose molto belle. Era una persona splendida”, ha aggiunto ai microfoni de La Vita in Diretta.
L’ex co-conduttrice de I Fatti Vostri aveva già parlato della scomparsa di Calissano e del legame che univa l’attore a sua cugina. Inoltre la Orlando ha raccontato che l’ex volto di Vivere era stato invitato al suo matrimonio, partecipandovi (Stefania ha sposato il 1° luglio 2019 il musicista Simone Gianlorenzi).
Tornando a Fabiola Palese, raggiunta dal quotidiano Il Messaggero, ha detto di non credere che l’ex compagno si sia suicidato come invece qualcuno ha scritto e ha lasciato intendere. Inoltre la donna, 43enne e di professione estetista, ha spiegato che Paolo soffriva molto il fatto di essere stato dimenticato dal mondo dello spettacolo dopo essere stato travolto dai guai giudiziari e dagli abusi di cocaina.
Morte Paolo Calissano, le rivelazioni dell’ex fidanzata
A proposito dell’uso di droga, sempre Fabiola, ha escluso che la morte di Calissano possa essere riconducibile all’utilizzo di sostanze stupefacenti. Detto ciò ha aggiunto di nutrire la convinzione che l’autopsia chiarirà molte cose. Quel che è certo è che il 54enne era rimasto solo e sconfortato.
A buttarlo a terra il fatto di non avere avuto una seconda chance nell’ambiente che l’aveva innalzato e che gli aveva permesso di raggiungere la notorietà: quello della tv e del cinema.