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Una guerra senza fine quella tra Valerio Scanu e Pupo, cominciata oramai quindici lunghi anni fa. Tutto ha avuto inizio quando il giovane artista ha trionfato al Festival di Sanremo del 2010, determinando così il secondo posto di Enzo Ghinazzi che quell’anno era in gara con Emanuele Filiberto e Luca Canonici. Un boccone che Pupo ancora oggi fa fatica a mandare giù, perché lo ricorda bene quel periodo e, secondo lui, c’è qualcosa che non torna in quella sua mancata vittoria. Proprio a tal proposito, Scanu ospite a La Volta Buona si è lasciato scappare una frase lapidaria sulla questione: “Io ho salvato il Festival quell’anno, se non avessi vinto io, avrebbe vinto Pupo“.

Una frase che in qualche modo è andata ad avvalorare la tesi di Pupo, che in queste ore ha attaccato Scanu sui social, accusandolo di essere presuntuoso come pochi. Anche su questo discorso Valerio ha replicato, ricordando il periodo in cui era ad Amici e, pur essendo giovanissimo, venne accusato di avere una faccia antipatica. Da allora, si porta dietro questa etichetta che proprio non gli appartiene, perché si reputa solo sincero e consapevole del talento che ha sempre avuto. Anche se: “mi sono un po’ lasciato andare in questi anni, cantavo meglio prima e l’ho capito grazie ad Ora o mai più” ha ammesso, dimostrando così di non essere così tanto presuntuoso come dicono.

Valerio Scanu contro Pupo: il web si divide

Durante l’intervento del giovane artista nella trasmissione, il web ha espresso i pareri più disparati su questa storia. C’è chi ha fatto notare a Scanu che in verità il podio quell’anno venne salvato da Marco Mengoni, che realizzò un terzo posto con il brano “Credimi ancora“. Chi invece gli ha dato ragione, definendo la canzone di Pupo “terrificante“.

In ogni caso, sui social Pupo ci è andato giù pesante. Infatti dopo aver attaccato Scanu è stato accusato di essere invidioso, al che lui ha risposto senza mezzi termini: “Se avvertissi anche un solo briciolo di gelosia per soggetti del genere, mi suiciderei“. Delle parole che hanno fatto molto discutere e che in molti hanno definito incoerenti, dal momento in cui sono trascorsi quindici anni e si sta parlando ancora di quella vecchia storia.

 

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